I docenti messicani in sciopero contro l’aziendalizzazione delle scuole: caricati brutalmente dalla polizia

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Red – I docenti messicani continuano le loro proteste contro la Riforma dell’Istruzione promossa da Enrique Peña Nieto, che ha come obiettivo la privatizzazione con la trasformazione dell’educazione in un prodotto commerciale  e classificabile tramite criteri standard, intendendo le scuole come aziende.

Red – I docenti messicani continuano le loro proteste contro la Riforma dell’Istruzione promossa da Enrique Peña Nieto, che ha come obiettivo la privatizzazione con la trasformazione dell’educazione in un prodotto commerciale  e classificabile tramite criteri standard, intendendo le scuole come aziende.

 
Inoltre minaccia il personale docente di drastici tagli:il  periodo di insegnamento dipenderà infatti, dalle prove di verifica standardizzate previste nella riforma.
 
Venerdì scorso 5 aprile, migliaia di persone, tra cui moltissimi professori del Coordinamento Statale dei Lavoratori dell’Istruzione della città di Guerrero hanno bloccato per alcune ore l’autostrada del Sol. Il blocco è stato caricato da parte della polizia  provocando numerosi feriti e almeno 5 professori arrestati.
 
Poche ore dopo, un centinaio di insegnanti della sezione 22 del Sindicato Nacional de los Trabajadores de la Educación [Sindacato Nazionale dei lavoratori dell’Istruzione] hanno bloccato per quasi mezz’ora il casello autostradale della linea Oaxaca-Cuacnopalan in appoggio agli insegnanti di Guerrero che erano stati sgomberati dall’ Autopista del Sol dalla polizia federale.
 
I docenti sono appoggiati dal popolo messicano, come dimostra la solidarietà degli stessi automobilisti sulle autostrade occupate ed hanno annunciato di continuare le mobilitazioni nei confronti del Governo e di organizzare un’interruzione indefinita del lavoro per chiedere la deroga della riforma dell’istruzione.

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