Docenti lavorano gratis per i recuperi degli studenti a settembre, per Granato è inaccettabile: “Però per il piano estate ci sono 500 milioni”

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Il decreto sostegni bis non piace proprio a nessuno, verrebbe da dire, per quanto riguarda le misure per la scuola: non solo le criticità sollevate delle forze di maggioranza. C’è anche la bocciatura da parte della senatrice Bianca Laura Granato, del neonato gruppo L’alternativa c’è. Fra i punti critici quella relativa al mancato pagamento ai docenti per le attività di recupero degli apprendimenti dal primo settembre.

La senatrice, ex Movimento Cinque Stelle, ha elencato infatti i punti dolenti del decreto legge 73. Per quanto riguarda il tema dei recuperi, la parlamentare attacca, ritenendo inaccettabile “non aver previsto la retribuzione dei docenti per attività di rinforzo volte a colmare i GAP di apprendimento, mentre si prevede l’attivazione con 510 mln di euro per tutta l’estate di attività che con la scuola non hanno nulla a che spartire“.

L’ex pentastellata si riferisce infatti all’articolo articolo 58, comma 1, dove la lettera C prevede l’avvio di iniziative didattiche per gli studenti al fine di avviare “attività di rafforzamento degli apprendimenti dell’anno scolastico 2020/2021, nel corso dell’anno scolastico successivo, a decorrere dal 1° settembre 2021 e fino all’inizio delle lezioni.

La relazione tecnica allegata al decreto spiega che queste attività non vengono considerate dal Ministero dell’Economia come attività aggiuntive all’insegnamento e quindi non vanno retribuite.

Nel dettaglio, il testo della relazione tecnica riporta che “le attività di recupero sono remunerate 50 euro (l.d.) all’ora e quelle aggiuntive di insegnamento frontale non ordinamentale 35 euro (l.d.) all’ora ai sensi del vigente CCNL (tabella 5 allegata al CCNL 29/11/2007, mantenuta in vigore ai sensi dell’articolo 1 del CCNL 19/4/18).
Il CCNL remunera tali attività poiché, di solito, si aggiungono a quelle d’obbligo, giacché sono svolte per lo più in concomitanza con le lezioni”.

“Nei giorni di sospensione delle lezioni, tuttavia, il recupero, l’integrazione e il rafforzamento degli apprendimenti non si aggiungono alle normali attività didattiche. Perciò la disposizione in esame ha l’effetto di azzerare il compenso previsto per le attività in questione, se svolte nel periodo tra il primo settembre 2021 e l’inizio delle lezioni”.

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