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Docenti ingabbiati, Cozzetto (Anief): “Il DPCM 60 Cfu dovrebbe prevedere anche una soluzione per loro. Concorso straordinario abilitante non sarà previsto” [VIDEO]

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Durante il Question Time del 5 giugno, in onda sui canali social di Orizzonte Scuola, si è parlato anche della situazione dei docenti ingabbiati, cioè quegli insegnanti assunti in ruolo che vorrebbero cambiare ruolo o grado d’istruzione ma che sono impossibilitati a farlo a causa dell’assenza di un corso abilitante.

Il tema, come ribadito da Chiara Cozzetto, sindacalista Anief, è di grande attualità. Questi docenti, già in possesso di un’abilitazione o di ruolo, si trovano in una situazione di stallo a causa della mancata emanazione del  DPCM 60 CFU/30 CFU previsto dalla riforma del reclutamento Bianchi delineata con il DL 36/2022.

Anief si è battuto per risolvere la situazione, cercando di permettere a questi docenti di procedere con celerità al conseguimento dell’abilitazione. Tuttavia, il concorso straordinario per l’abilitazione, bandito con DD n. 497 del 27 aprile 2020, per lungo tempo è sparito senza lasciare traccia, rendendo la situazione ancora più complessa.

Con l’emanazione del DPCM, questo concorso è stato definito “obsoleto”. Si prevede quindi di procedere con i 30 CFU, ma il sindacato ha chiesto al Ministero di pubblicare un avviso ufficiale che informi sulla non partenza del concorso del 2020 e fornisca le procedure per la restituzione delle cifre versate, pari a 15 euro.

Il decreto Bianchi prevede infatti all’articolo 2 ter, comma 4

Coloro che sono già in possesso di abilitazione su una classe di concorso o su altro grado di istruzione e coloro che sono in possesso della specializzazione sul sostegno possono conseguire, fermo restando il possesso del titolo di studio necessario con riferimento alla classe di concorso, l’abilitazione in altre classi di concorso o in altri gradi di istruzione attraverso l’acquisizione di 30 CFU/CFA del percorso universitario e accademico di formazione iniziale“,

Di questi 30 Cfu, 20 CFU/CFA devono essere riferiti nell’ambito “delle metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento, mentre “gli altri 10 CFU/CFA di tirocinio diretto“.

Inoltre, “per ogni CFU/CFA di tirocinio, l’impegno in presenza nelle classi non può essere inferiore a 12 ore“.

Dunque, chi ha già un’altra abilitazione per altra classe di concorso o grado di istruzione e chi ha già ottenuto la specializzazione sul sostegno, potrà acquisire una nuova abilitazione riferita al nuovo percorso proposto dalla riforma, ottenendo solo 30 CFU.

Nonostante le rassicurazioni politiche, la questione dei docenti “ingabbiati” rimane aperta. La speranza è che il DPCM possa contenere anche questa tematica, considerata di fondamentale importanza per un ampio numero di docenti. La situazione è in continua evoluzione e si attendono ulteriori sviluppi.

Sappiamo infatti che il DPCM 60 CFU ha avuto il via libera da Bruxelles, ma manca ancora il testo che dovrebbe fare riferimento anche ai 30 CFU.

07:14 Cosa succede per i docenti ingabbiati?

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