Docenti in fuga dalla scuola, stritolati dalla burocrazia, da genitori sempre aggressivi e ragazzi ancor più fragili. Una testimonianza

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In un articolo su Famiglia Cristiana, Paola Spotorno, insegnante di lunga data, ha messo in luce le difficoltà che affrontano i docenti, soprattutto quelli appartenenti alla generazione dei baby boomers.

Molti di loro, nonostante anni di dedizione e impegno, stanno decidendo di anticipare la pensione, anche se non sempre conviene economicamente, perché non riescono più a far fronte alle sfide quotidiane della professione.

Spotorno racconta l’esperienza della docente Gabriella Fenocchio, un esempio emblematico di questa situazione. Dopo anni trascorsi a innovare e a credere in una scuola diversa, moderna e attenta ai ragazzi, la docente bolognese si è scontrata con una realtà che sembra remare contro il suo lavoro. Una burocrazia sempre più opprimente, genitori aggressivi e studenti fragili rendono l’insegnamento un’impresa sempre più ardua.

Un’altra collega, impegnata nei progetti Erasmus plus per l’internazionalizzazione della scuola, ha raccontato a Spotorno di essere stata contattata dalle famiglie che, controllando i propri figli tramite app, si lamentavano che i loro “bambini” quasi maggiorenni venissero affaticati troppo durante le attività all’estero: “Con quest’anno chiudo! Ma lo sai che le famiglie controllavano in remoto i loro figli con le app del cellulare e mi chiamavano per dirmi che facevamo stancare troppo i loro ‘bambini’ quasi maggiorenni?”

Spotorno sottolinea come sia triste pensare che questo grande capitale umano non trovi un vero riconoscimento, sia in termini economici che organizzativi, capace di arginarne la deriva.

Nonostante gli investimenti del PNRR, ci si chiede cosa si stia facendo per invertire realmente la rotta. Con circa 32.000 docenti che andranno in pensione quest’anno e pochi giovani disposti a intraprendere la carriera dell’insegnamento, si rischia di affidarsi a “docenti Chatbot”, efficienti ed economici, ma privi di empatia e passione.

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