Docenti, genitori e anche studenti contro le prove Invalsi
red – Dopo le iniziative dei docenti (proclamazione sciopero generale per le giornate del 07, 14 e 16 maggio), dei genitori (atto di diffida verso le scuole che non hanno indicato nel POF lo svolgimento delle prove), il punto di vista dell’Unione degli Studenti e lo sprone di Libero Tassella, dell’Associazione Professione insegnante, ad essere combattivi come nei cortei e nelle occupazioni dello scorso autunno.
red – Dopo le iniziative dei docenti (proclamazione sciopero generale per le giornate del 07, 14 e 16 maggio), dei genitori (atto di diffida verso le scuole che non hanno indicato nel POF lo svolgimento delle prove), il punto di vista dell’Unione degli Studenti e lo sprone di Libero Tassella, dell’Associazione Professione insegnante, ad essere combattivi come nei cortei e nelle occupazioni dello scorso autunno.
Test Invalsi alla maturità, il no dell’UDS
Unione degli studenti – Il 4 Aprile si è tenuto il seminario per la presentazione dei quadri di riferimento per le prove a conclusione del II ciclo d’istruzione. Gli interventi dei dirigenti INVALSI e del ministro Profumo hanno delineato il processo politico che si intende mettere in campo, di qui a 3 anni, per estendere i test INVALSI all’ultimo anno delle superiori, come previsto dal regolamento del Servizio Nazionale di Valutazione approvato il mese scorso.
"Crediamo che il piano d’investimento finanziario e politico che INVALSI e MIUR progettano sui test INVALSI per i prossimi anni sia dannoso per la scuola pubblica e profondamente antidemocratico . – dichiara Carmen Guarino dell’Unione degli Studenti – Sono anni infatti che gli studenti protestano contro il modello d’istruzione che i test incarnano e rivendicano priorità politica e finanziamenti su temi della massima urgenza quali il diritto allo studio, l’edilizia scolastica, una riforma della didattica che parta dal basso, coinvolgendo la scuola nei territori. Nelle piazze di quest’autunno e coi boicottaggi del Maggio scorso in migliaia hanno rivendicato una scuola aperta a tutti, finanziata dal pubblico, capace di valorizzare e recuperare tutte le differenti intelligenze, invece di schedarle ed espellerle dai percorsi formativi."
Libero Tassella, Associazione Professione Insegnante – Io credo che la protesta e il boicottaggio ai quiz Invalsi, non possano risolversi solo nello sciopero indetto dai Cobas-scuola il 7-16 maggio, una mobilitazione ancora una volta in solitaria e che coinvolgerà i soli docenti, come se i genitori e gli studenti non vi fossero affatto coinvolti; credo invece che si possano anzi si debbano coinvolgere necessariamente le famiglie (per la scuola di base ) in quei giorni i bambini e i ragazzi se ne stiano a casa nonché gli studenti nella scuola superiore (quel giorno se ne stiano lontano dalla scuola e manifestino contro i quiz come hanno fatto quest’autunno); è mai possibile, mi e vi chiedo, che solo fino a dicembre gli studenti della scuola superiore siano combattivi ed oppositivi con cortei e occupazioni?
Se lo sono nei cortei di novembre, non vedo perché non lo possano e debbano essere in un boicottaggio dei quiz Invalsi a maggio che li coinvolgono direttamente. I test Invalsi devono uscire da tutte le valutazioni e dagli esami degli studenti nelle scuole di ogni ordine e grado.
Dal 07 al 16 maggio 2013 la scuola in sciopero per impedire lo svolgimento dei quiz Invalsi
Anche i genitori contro i test Invalsi