Docenti fuori sede senza casa al Nord, la preside chiama i sindaci per trovare alloggi a buon mercato

Spesso gli insegnanti che dal Sud ottengono una cattedra al Nord, si trovano nelle condizioni di non riuscire a trovare un’abitazione. Colpa degli affitti troppo cari, in rapporto anche alla retribuzione, e in alcuni casi anche alla poca disponibilità di case o stanze in affitto.
Si tratta di una situazione che si verifica soprattutto a causa del boom delle cattedre vuote che ogni anno le regioni del Centro-Nord affrontano, specialmente su alcune classi di concorso o ordini di scuola in particolare. Data l’assenza cronica di docenti di ruolo, si fa ricorso ai supplenti, molti dei quali, sia quelli con contratto a 31 agosto o 30 giugno, sia quelli con contratti più brevi, provengono dal Sud, dove invece, tradizionalmente, non c’è molta carenza di cattedre, che invece si coprono con meno difficoltà.
L’appello della DS
Nel trevigiano, ad esempio, alcuni piccoli comuni come Meduna di Livenza, Motta e Cessalto, affrontano in effetti ogni anno tale situazione.
Nello specifico, come riporta La Tribuna di Treviso, una dirigente scolastica di un istituto comprensivo ha lanciato un appello per trovare appartamenti o stanze ai docenti che vengono da fuori regione. La DS conta soprattutto sulla collaborazione dei sindaci dei comuni.
Collaborazione che già, a quanto pare, avrebbe prodotto dei risultati, con una decina di persone che si sono fatte avanti per affittare appartamenti o stanze agli insegnanti fuori sede.
“Io vorrei un impegno preciso, da parte delle amministrazioni, affinché si possa risolvere questa problematica una volta per tutte – ha dichiarato la dirigente scolastica Giovanna Vitale – non si trovano case in affitto o stanze a buon mercato. Questo comporta una grave problematica, in quanto gli insegnanti non possono dilapidare i loro stipendi nelle stanze d’albergo“.
L’idea di Valditara del Piano casa per i docenti
In verità il Ministro dell’Istruzione, già dall’estate del 2023, aveva proposto un piano casa destinato ai docenti e lavoratori della scuola fuori sede che si spostano a lavorare in territori dove il costo della vita è piuttosto elevato.
“I docenti non possono essere considerati gli ultimi nella scala della pubblica amministrazione – sosteneva il Ministro Valditara – Per questo abbiamo introdotto l’assicurazione contro gli infortuni – già prevista per gli altri dipendenti della Pa – anche per il personale della scuola. Ma non è tutto: ho lanciato il progetto di un “piano casa“ per i docenti. Dobbiamo ragionare, d’intesa con le Regioni, per trovare alloggi a quei docenti che vivono in luoghi dove il costo della vita è particolarmente elevato. Anche questo significa dare dignità e decoro alla figura dell’insegnante”.
Piano che aveva avuto un primo step dopo un incontro fra Valditara e l’assessore all’Istruzione della Regione Lombardia, con l’obiettivo di dare “risposte concrete al disagio abitativo di chi lavora per i nostri giovani”, dichiarava il Ministro.
In verità, non abbiamo avuto più notizie di tale iniziativa. Certamente un ruolo importante è giocato dalle Regioni, che dovrebbero, nella loro autonomia, promuovere le idee portate avanti dal Ministro. Un’idea forse in stand-by?