Docenti esiliati dalla 107 dimenticati dai politici italiani, ma non dalla UE. Lettera

inviata da Filomena Pinca – Dopo censure mediatiche, valanghe di bugie per distorcere quanto accaduto e far passare “gli esiliati” per piagnucoloni che volevano il posto sotto casa, quando tutto sembrava finito a causa delle ultime promesse elettorali puntualmente disattese in favore di un’altra categoria, ecco riaccendersi la speranza per 23mila docenti vittime della “buona” scuola, la legge ad uxorem che tutti conosciamo.
Da Matteo Renzi a Luigi Di Maio la situazione è rimasta immutata: tutti riconoscono l’errore, nessuno vi pone rimedio, ma noi non ci siamo mai arresi.
Il 17 giugno verrà discussa la petizione sulla disparità di trattamento lavorativa imposta dalla 107/2015 ed io avrò l’onore di rappresentare chi ha vissuto l’ingiustizia sulla propria pelle: cinque minuti per raccontare a Bruxelles sei anni di iniquità perpetrate a danno dei docenti esiliati dalla L. 107.
Spero che la UE possa finalmente riconoscere ciò che l’Italia ci sta negando e che i nostri politici cessino, una volta per tutte, di trattare la scuola come merce di scambio.