Docenti e ATA a Ustica, “travolti da un insolito destino”: sospeso il servizio di trasporto gratuito
Di Giuseppe Trapani – Ustica, 36 miglia nautiche da Palermo poche decine di studenti e una scuola che insieme all’ASP e al Municipio è un pilastro portante per la comunità isolana. Un’annosa questione quella delle isole minori che devono garantire il funzionamento della scuola dell’obbligo per i pochi studenti residenti.
Un decreto della Regione Siciliana del 2023 prevede la gratuità dei biglietti per i dipendenti che prestano servizio pubblico nelle isole. I fondi stanziati però sono terminati, così docenti e personale ATA si trovano a pagare per il collegamento marittimo.
Il costo per ritornare sulla terraferma costituisce un aggravio di spesa per i dipendenti pubblici meno pagati d’Italia.
Insomma, tra affitto e derrate alimentari (che hanno un sovrapprezzo dovuto appunto al trasporto) si rischia davvero di lavorare in perdita.
Spesso a causa delle avverse condizioni meteorologiche l’aliscafo non parte e si resta intrappolati nell’isola, in quel caso è certo che un docente che ha uno spezzone orario si trovi a sostenere delle spese ulteriori che non possono essere coperte dallo stipendio.
Questo è il fronte dei lavoratori pubblici che reclama la gratuità dei biglietti per l’aliscafo che collega Ustica alla terraferma.
Dall’altro lato c’è la questione degli isolani che prestano servizio lavorativo fuori dall’isola (e degli studenti di scuola superiore) che viaggiano da Ustica per recarsi a Palermo che pagano la tariffa residenti e non hanno quindi la gratuità.
Insomma per i residenti a Ustica la gratuità non può essere indiscriminata, va regolamentata perché alcuni impiegati pubblici non capiscono che ogni viaggio effettuato con la convenzione “lavoratori free” è a carico dei contribuenti.
In tutto questo parapiglia a perdere sono sempre i ragazzi che rischiano di non svolgere lezioni e ci rimette anche la stessa comunità isolana perché senza impiegati pubblici che spendono soldi sull’isola, soprattutto in inverno, Ustica vede venir meno una piccola ma importante fonte di reddito.