Docenti di sostegno, Valditara: “Le nomine andate a buon fine sono state il 74%. Stiamo lavorando perché i precari vengano confermati”

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Negli ultimi tempi, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato da Giuseppe Valditara, ha messo sotto la lente d’ingrandimento il delicato tema del sostegno scolastico, con l’obiettivo di rendere più inclusivo e funzionale il sistema scolastico italiano.

Una delle novità proposte, che sta suscitando molto interesse, riguarda la possibilità per i supplenti di sostegno di rimanere nella stessa scuola per tutto il ciclo scolastico dello studente con disabilità. Questa misura, se approvata, potrebbe offrire maggiore continuità all’esperienza formativa dello studente, rafforzando quel rapporto psico-educativo così essenziale tra alunno e docente.

Ma le proposte di Valditara non si fermano qui. Restano vacanti 13.780 posti di sostegno: rispetto allo scorso anno il trend è positivo, c’è una copertura in organico di 3.802 cattedre in più rispetto al 2022. Ma non basta. “C’è un miglioramento netto anche grazie alla ‘mini call veloce’, un istituto introdotto da noi. La call veloce, utilizzata nell’ambito della procedura di reclutamento straordinario per lo scorrimento delle graduatorie provinciali per le supplenze di prima fascia, ha permesso di nominare in ruolo 2.444 docenti su posti disponibili in regioni diverse da quelle di inserimento in graduatoria, massimizzando così le nomine dei nuovi specializzati. Abbiamo beneficiato di una netta semplificazione grazie a una procedura informatizzata e rapida che ha permesso di reclutare il 20 per cento delle nomine totali”, spiega Valditara.

Secondo il ministro “non vi è dubbio che abbiamo la necessità di incrementare il numero dei docenti sul sostegno. Le nomine di ruolo autorizzate dal ministero sono 18.023. Le nomine andate a buon fine sono state quest’anno il 74% a fronte del 53,2% del 2022. Abbiamo poi assunto 68.269 supplenti fino al termine delle attività didattiche, con nomina fino al 30 giugno. Se il numero delle certificazioni dovesse aumentare durante l’anno, aumenterà anche il numero delle supplenze per garantire il diritto allo studio”. 

Oltre a queste iniziative, il Ministero dell’Istruzione e del Merito si impegna a investire in tecnologie informatiche che assistono gli studenti con disabilità, a promuovere maggiormente la partecipazione di questi studenti ad attività extrascolastiche e a rimuovere le barriere architettoniche che ancora impediscono una piena fruizione degli spazi.

Recentemente, durante la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, Valditara ha annunciato una “riforma dei docenti di sostegno”, basata su tre punti cardine: l’aumento del numero complessivo di questi docenti, il perfezionamento della loro preparazione professionale e la garanzia di continuità nel rapporto con gli studenti.

In merito alle difficoltà attuali, Valditara ammette che la continuità didattica non viene garantita per una significativa percentuale degli studenti con disabilità, ma assicura che il Ministero sta lavorando per modificare il regolamento relativo alle supplenze.

Riguardo al ruolo degli insegnanti di sostegno, il Ministro li considera figure centrali nel panorama educativo, sottolineando la crescente necessità di una società che valorizzi le diverse abilità e potenzialità di ogni studente: “È una figura centrale che va valorizzata anche perché la società attuale è una società sempre più consapevole della necessità di farsi carico dei disagi che emergono. L’insegnante di sostegno sarà sempre più importante in una scuola che vorrà farsi carico di promuovere le diverse abilità di tanti giovani che hanno straordinarie potenzialità e che devono essere aiutati ad esprimerle al meglio”.

I numeri di un’emergenza

I numeri parlano chiaro e quest’anno la situazione sembra essere ancora più critica, con un numero sempre crescente di studenti con certificazione che supera i 300mila, a fronte di oltre 200mila docenti di sostegno, molti dei quali non specializzati.

La percentuale degli alunni con disabilità sul totale dei frequentanti è passata da quasi il 2% nel 2004 al 3,6% nel 2020, comportando un notevole incremento degli insegnanti di sostegno, passati dall’8,6% al 20,3% nel medesimo periodo.

Una delle principali criticità risiede nella natura dei contratti stipulati con questi docentiNel 2022-23, dei 186.205 docenti di sostegno, soltanto 80.672 avevano un contratto a tempo indeterminato, mentre 105.733 erano a tempo determinato. Ulteriore aggravante: la maggior parte di questi docenti non è specializzata. La carenza di personale specializzato è particolarmente avvertita al Centro-Nord, dove i corsi di specializzazione sono limitati rispetto al Sud.

La conseguenza diretta di questa situazione è l’assenza di continuità didattica. Con metà degli insegnanti che cambiano scuola ogni anno, si arriva al punto che due alunni disabili su tre si trovano ad iniziare settembre con un nuovo docente di sostegno. Questa mancanza di stabilità, sia per gli studenti che per i docenti, non fa altro che minare la qualità dell’istruzione offerta e la capacità di offrire un supporto efficace agli studenti che più ne hanno bisogno.

Posti personale docente

I posti istituiti per l’a.s. 2022/2023 sono complessivamente 684.600 posti comuni e 186.205 posti di sostegno. I posti comprendono sia l’organico dell’autonomia sia l’adeguamento di detto organico alle situazioni di fatto; per il sostegno sono compresi anche i posti in deroga.

Degli oltre 684mila posti comuni, 14.142 sono “posti per l’adeguamento”, mentre, dei 186.205 posti di sostegno, 69.035 sono “posti di sostegno in deroga”

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