Docenti di sostegno scelti dalle famiglie, Anief: tutto confermato, tutto da rifare
Il Governo non sembra volere tornare indietro sulla conferma dei docenti di sostegno precari attraverso la richiesta del parere alle famiglie degli alunni con disabilità e con valutazione del dirigente scolastico: l’intenzione è stata ribadita dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, audito nelle ultime ore dalla Commissione Cultura della Camera nell’ambito dell’esame del decreto legge 71/2024, che contiene disposizioni urgenti in materia di sport, sostegno didattico agli alunni con disabilità e regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025.
Nel corso dell’audizione, il Ministro ha detto che questa disposizione nasce dalla volontà di realizzare sempre più un’istruzione inclusiva e di qualità, attraverso un “rapporto virtuoso che metta al centro lo studente. La continuità didattica ha un valore imprescindibile da tutelare con tutti gli strumenti possibili,” ha dichiarato Valditara, sottolineando l’importanza di garantire una solida e costante relazione, tra gli alunni con disabilità e i loro insegnanti di sostegno, che permetterà alle famiglie di mantenere i docenti che hanno già instaurato un rapporto di fiducia e conoscenza approfondita delle esigenze dei loro figli.
“Siamo fortemente contrari con la decisione governativa di confermare a settembre il docente di sostegno supplente nella stessa scuola dove ha svolto servizio nel precedente anno scolastico su richiesta della famiglia dell’alunno con disabilità, sentendo anche il parere del dirigente scolastico – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, la reputiamo una decisione illogica e che non guarda al merito: perché si aggirano le graduatorie vigenti, frutto dei titoli acquisiti negli anni e dei servizi svolti, per fare spazio ad una modalità di reclutamento annuale che ha il sapore della chiamata diretta? Come si fa a fare decidere ad una famiglia se un insegnante merita di continuare a rimanere in una classe piuttosto che in un’altra? Quali conoscenze e competenze possono avere le famiglie per una scelta così importante?”.
Il sindacato Anief, pertanto, ritiene che con questa modalità di reclutamento degli insegnanti precari di sostegno si arrivi a produrre più confusione di oggi. Anche perché si andranno anche a contrastare le indicazioni della normativa vigente che regola la materia: il docente di sostegno, leggi alla mano, deve essere assegnato alla scuola attraverso GLO e associato ad uno o più alunni in base al Piano educativo personalizzato. “La vera risposta davvero utile da attuare – conclude il presidente Pacifico – è sempre quella: tramutare gli attuali 100.000 posti in deroga in cattedre di diritto e nel contempo specializzare in didattica speciale i 90.000 insegnanti che affiancano oltre 136mila alunni privi di insegnante specializzato. Tutte le altre decisioni sono dei meri palliativi”.