Tfa sostegno INDIRE, l’ira dei docenti: “No ai percorsi abbreviati, presentato ricorso al TAR”. Udienza il 4 marzo

Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati, in una nota, contesta fermamente l’iniziativa governativa di istituire percorsi abbreviati di specializzazione per il sostegno, noti come percorsi INDIRE e annuncia di aver presentato un ricorso al TAR.
I percorsi prevedono 30 CFU, a differenza dei 60 CFU del TFA, che include tirocinio ed esami. Il Collettivo, si legge ancora nel comunicato, specifica la necessità di una formazione completa per le complesse esigenze degli studenti con disabilità, che richiede competenze specifiche in didattica inclusiva e conoscenza delle diverse disabilità. Si teme che la formazione abbreviata comprometta la qualità dell’insegnamento.
Disparità di trattamento e sovraffollamento graduatorie
Il Collettivo evidenzia la disparità di trattamento tra docenti con percorso TFA e coloro che accederanno ai percorsi INDIRE. La questione, oggetto di interrogazioni parlamentari, come quella da Elisabetta Piccolotti (Alleanza Verdi e Sinistra), rischia di creare un sistema a due velocità. Si teme, inoltre, anche il sovraffollamento delle graduatorie, in particolare per le classi ADSS (secondaria di secondo grado) e ADMM (secondaria di primo grado). Il Collettivo chiede, dunque, pari opportunità senza compromettere l’inclusione.
Udienza al TAR il 4 marzo
Con l’IX ciclo TFA in corso (29.000 docenti) e un X ciclo in programma, il Collettivo ritiene infatti che esistano già percorsi consolidati e chiede al Governo percorsi formativi rigorosi e omogenei per tutti i docenti di sostegno. Presentato anche un ricorso al TAR: il 4 marzo i giudici amministrativi si pronunceranno sulla materia.
Corsi INDIRE, a che punto siamo
A fine gennaio, la situazione dei corsi di specializzazione per il sostegno gestiti da Indire è ancora bloccata. Manca la composizione completa dell’Osservatorio nazionale per l’inclusione, organismo che deve esprimere un parere vincolante su aspetti cruciali della procedura, tra cui il profilo professionale del docente di sostegno.
Considerando i tempi tecnici, una riunione a breve termine appare improbabile, con conseguente slittamento delle iscrizioni ai corsi, verosimilmente a maggio o addirittura a giugno. Si preannuncia una corsa contro il tempo per formare i primi specializzati entro l’estate. Ulteriori ritardi potrebbero compromettere l’assunzione di docenti specializzati tramite i corsi Indire per l’anno scolastico 2025-2026.
Rimane aperta anche la questione del fabbisogno reale di docenti di sostegno. Mentre alcune regioni segnalano una carenza cronica di specializzati, con graduatorie esaurite e ricorso a personale non qualificato, altre aree, soprattutto al Sud, nelle Isole e in alcune regioni del Centro, registrano un esubero di docenti.
Percorso INDIRE da 30 CFU: le novità del DL Scuola
Con il Decreto Legge n. 71 del 31 maggio 2024 (DL Scuola) è stato introdotto un percorso straordinario di specializzazione da 30 CFU per docenti con almeno tre anni di servizio su posto di sostegno. Questa misura, temporanea e mirata, si affianca al tradizionale TFA sostegno, per rispondere alla carenza di docenti specializzati.
Il nuovo percorso da 30 CFU, previsto all’articolo 6, è riservato ai docenti con tre annualità di servizio su posto di sostegno negli ultimi cinque anni, anche non consecutive. Diversamente dal TFA sostegno IX ciclo, che richiede il conseguimento di 60 CFU, questa modalità è più breve e dedicata a chi ha già maturato esperienza. Entrambi, tuttavia, garantiscono pari opportunità: iscrizione in prima fascia GPS e partecipazione ai concorsi.
Secondo il Decreto, i percorsi da 30 CFU saranno attivati dall’INDIRE, ma le università potranno organizzarli autonomamente o in collaborazione con l’istituto. L’iniziativa è valida fino al 31 dicembre 2025.
Percorsi per docenti con titoli esteri
Novità importanti riguardano anche i docenti con titoli di specializzazione conseguiti all’estero. L’articolo 7 del DL Scuola prevede percorsi straordinari, attivati dall’INDIRE o dalle università, per chi ha completato un percorso formativo presso un’università estera accreditata o altro ente abilitato.
Requisiti principali
- Aver conseguito il titolo in un Paese estero legalmente riconosciuto.
- Rinunciare a qualsiasi istanza di riconoscimento del titolo già presentata in Italia.
I percorsi garantiranno gli stessi sbocchi: iscrizione in prima fascia GPS e possibilità di partecipare ai concorsi.