Docenti di sostegno, Anief chiede piena valorizzazione e denuncia la crisi del sistema

Il dibattito sulla figura del docente di sostegno è tornato prepotentemente alla ribalta dopo le iniziative del Ministro Valditara, tra cui l’aumento dei corsi di specializzazione e l’impegno ad ampliare l’organico di diritto.
Anief, sindacato particolarmente attivo su questo fronte, denuncia una crisi strutturale del sistema, dovuta al numero insufficiente di docenti specializzati rispetto al reale fabbisogno delle scuole. Pur apprezzando l’attenzione del Ministro, Anief critica la conferma dei supplenti su gradimento, una soluzione che, se da un lato accontenta le famiglie, dall’altro non garantisce la continuità didattica.
“La continuità didattica – sottolinea Marcello Pacifico, presidente Anief – si ottiene con la trasformazione dei posti in deroga in organico di diritto e con l’assunzione nei ruoli”.
Pacifico, che nel 2006 ha partecipato ai lavori della Consulta delle associazioni delle famiglie con disabilità istituita dal Ministro Fioroni, ripercorre le tappe di una crisi che si protrae da decenni. Dalle denunce di Anief contro il limite all’attivazione dei posti in deroga, dichiarato incostituzionale nel 2010, alla campagna #nonunoradimenoconanief per lo sblocco dei posti, fino alla denuncia al Comitato europeo dei diritti sociali nel 2021 per la violazione della Carta Sociale europea. Anief contesta anche il numero programmato di accesso ai TFA, ritenuto non allineato al reale fabbisogno.
“Lo scandalo – prosegue Pacifico – non è organizzare corsi semplificati per specializzare gli insegnanti, ma non aver allineato la domanda all’offerta negli ultimi anni”.
Il sindacato chiede una maggiore valorizzazione della figura del docente di sostegno, spesso utilizzato come tappabuchi e non coinvolto pienamente nella programmazione didattica.
Per Anief, la soluzione non è la ridefinizione delle certificazioni, bensì l’aumento dell’organico di diritto, l’assunzione in ruolo e specifiche indennità. Cruciale, infine, l’attenzione alle altre figure professionali coinvolte nell’inclusione, come assistenti all’autonomia e operatori scolastici, e al progetto di vita degli studenti con disabilità dopo la scuola dell’obbligo.
Questi i punti del manifesto che Anief sta presentando nei seminari organizzati in tutta Italia insieme a Eurosofia.