Docenti di sostegno: 246mila in Italia, ma uno su quattro senza qualifiche adeguate. Alunni con disabilità: 75mila in più negli ultimi 5 anni. I dati del report ISTAT

Gli alunni con disabilità nelle scuole italiane continuano a crescere: nell’anno scolastico 2023/2024 sono quasi 359mila, pari al 4,5% del totale degli iscritti, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente. Questo è quanto emerge dal report di Istat.
Negli ultimi cinque anni, l’aumento è stato del 26%, con 75mila studenti in più. La presenza di alunni con disabilità è più alta nella scuola primaria e secondaria di primo grado (5,5%), mentre scende al 3,2% nella scuola dell’infanzia e al 3,5% nella secondaria di secondo grado. Le differenze di genere sono significative: i maschi con disabilità sono 228 ogni 100 femmine, in linea con le statistiche sui disturbi dello sviluppo neurologico, come i disturbi dello spettro autistico e dell’attenzione.
La disabilità intellettiva è la più diffusa, riguardando il 40% degli studenti con disabilità, con percentuali più alte nelle scuole secondarie (46% e 52%). Seguono i disturbi dello sviluppo psicologico (35%), più frequenti nella scuola primaria e dell’infanzia, e i disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione, che interessano circa un quinto degli alunni. Meno comuni sono le disabilità motorie (9%) e quelle visive o uditive (7%). Inoltre, il 37% degli studenti presenta più tipologie di disabilità, con la pluri-disabilità particolarmente frequente tra chi ha disabilità intellettive (53%). Problemi di autonomia, come difficoltà nella comunicazione o nello spostarsi, riguardano il 28% degli alunni, con il 21% che fatica a comunicare e il 19% che ha difficoltà nell’uso dei servizi igienici.
Docenti di sostegno: progressi e criticità
Nelle scuole sono impiegati 246mila insegnanti di sostegno, con un rapporto alunno-docente di 1,4 nella scuola statale, migliore rispetto al limite di 2 alunni per docente previsto dalla legge. Tuttavia, il 27% degli insegnanti di sostegno non ha una formazione specifica. Il fenomeno, seppur in calo rispetto agli anni precedenti, è più marcato nelle regioni del Nord (38%) rispetto al Mezzogiorno (13%) e nelle scuole dell’infanzia e primarie (31%). Inoltre, l’11% degli insegnanti di sostegno viene assegnato in ritardo, con punte del 16% nelle scuole dell’infanzia. Nonostante queste difficoltà, si registra un miglioramento nella formazione dei docenti: la quota di insegnanti specializzati è passata dal 63% al 73% negli ultimi quattro anni. Il dato conferma un trend positivo, con una progressiva riduzione del ricorso a personale non qualificato, che nel 2019-2020 rappresentava il 30% del totale.