Docenti di ruolo ingabbiati e precari III fascia: reclutamento con formazione in modalità blended

I Docenti di Ruolo Ingabbiati di ogni ordine e grado per i percorsi abilitanti e I Docenti Formati e Preparati (precari di III fascia) intendono effettuare una puntuale replica all’articolo di redazione dal titolo: “M5S: no a posizioni strumentali, emergenza richiama a senso di responsabilità” pubblicato il giorno 9 aprile 2020 alle ore 15:20.
Questa lettera è rivolta principalmente ai deputati del Movimento Cinque Stelle che, “sordi” al richiamo dei docenti che rappresentiamo, continuano ad ignorare le voci provenienti dal basso. In particolare, vogliamo far notare che i gruppi che rappresentiamo hanno compreso fin da subito che esisteva un problema di reclutamento a cui il Governo M5S, PD, LEU, Italia Viva non ha trovato soluzioni adeguate per la figura professionale richiesta: quella del docente riflessivo, mediatore e facilitatore degli apprendimenti. Sin
dalla pubblicazione del Decreto Legge 126/2019 convertito in Legge 159/2019 è apparso chiaro che le linee, delineate dalla appena citata legge, non avrebbero dato adeguate risposte concrete al reclutamento dei docenti con esperienza e nemmeno delle future generazioni di docenti. Facendo riferimento alla Direttiva UE 70/1999 e al pacchetto infrazioni di luglio 2019 leggiamo che: “i lavoratori del settore pubblico non sono tutelati
contro l’utilizzo abusivo della successione di contratti a tempo determinato e la discriminazione, come previsto dalle norme dell’UE”; inoltre, nella stessa lettera di costituzione in mora, del luglio dello scorso anno, si invitano le autorità italiane a “conformarsi pienamente alle pertinenti norme dell’UE”.
Il gruppo Insegnanti Formati e Preparati già molti mesi fa ha elaborato e diramato una proposta alternativa sul reclutamento, inoltrata: ai membri della VII Commissione Cultura e XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, ai Senatori della VII Commissione Cultura, al Presidente Sergio Mattarella, a diverse OO.SS. sia provinciali che nazionali e a diversi esponenti politici di maggioranza e opposizione.
Tale proposta è stata ideata per fronteggiare le scelte lacunose del Governo e per rispondere alle reali esigenze sociali ed economiche di tutti gli attori coinvolti nel sistema Scuola, in primis dei nostri allievi poiché, come si legge da uno dei rapporti di Eurydice “la qualità dell’insegnamento è fondamentale se si vogliono ispirare i giovani in classe e consentire la piena realizzazione del loro potenziale. I bravi insegnanti rendono validi i
sistemi d’istruzione ed entrambi sono necessari per fornire ai giovani la migliore preparazione per la vita adulta, come membri attivi e produttivi della società”.
La Proposta è stata elaborata dopo un’attenta analisi del reclutamento negli altri paesi europei attraverso la consultazione dei dati Eurydice, delle indicazioni dell’Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica, della documentazione della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, delle fonti ministeriali di: Regno Unito, Francia, Germania e Spagna, e delle indicazioni sulle procedure concorsuali dettate
dal Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione.
L’idea di reclutamento da noi delineata prevede una formazione in modalità
blended, con corsi online ministeriali su piattaforma univoca e attività laboratoriali in presenza in collaborazione con le università, con verifica delle competenze raggiunte in itinere e in uscita. Il progetto non esclude, ma include tutte le categorie del personale docente perché l’obiettivo è uno solo: assicurare il meglio alle nostre future generazioni di adulti.
Il personale precario con oltre 36 mesi di servizio ed il personale di ruolo, con servizio specifico nella cdc, che intendono stabilizzarsi, sarà assunto a scorrimento sulla base dei posti disponibili. Allo stesso tempo, si dovrà prevedere l’attivazione di percorsi abilitanti destinati ai docenti di ruolo di ogni ordine e grado senza servizio specifico e dei docenti delle scuole partitarie; i primi potranno così conseguire l’abilitazione che dà accesso alla mobilità professionale mentre ai colleghi delle paritarie sarà data la possibilità di essere stabilizzati presso le strutture paritarie in cui lavorano, che lamentano la mancanza di docenti abilitati. Il progetto non ha dimenticato i colleghi che non hanno ancora raggiunto le tre annualità di servizio e i neolaureati; a questi sono destinati opportuni percorsi formativi e non i classici concorsi ordinari basati esclusivamente sulle nozioni che, in una società sempre più complessa non sono più sufficienti.
La proposta è ritenuta valida, logica e attuabile da accademici di importanti
università italiane, pedagogisti, da DS, da DSGA, da docenti in pensione e anche da alcuni esponenti sindacali.
A tutti i deputati della maggioranza, ed in particolar modo ai deputati del Movimento Cinque Stelle, facciamo presente che il sistema di reclutamento così come delineato dalla legge 159/2019, è sempre stato criticato fin dall’inizio: non risolve il problema del precariato, obbliga lo Stato ai risarcimenti milionari scaturiti dai ricorsi (giustamente vinti per abuso di contratti a termine), lascia l’Italia nel limbo delle sanzioni UE e non garantisce in cattedra i migliori docenti che i nostri ragazzi hanno bisogno poiché, come si riporta nella Direttiva italiana 3/2018 “prove concorsuali eccessivamente scolastiche o nozionistiche non consentono di valutare al meglio le attitudini del candidato”.
La nostra proposta non è una sanatoria e permette di coniugare il valore
dell’esperienza e lo sviluppo delle competenze, attraverso una formazione attiva.
Questa lettera vuole fare un appello al Movimento delle Piazze: noi ci siamo,
volete collaborare per trovare una soluzione con quei cittadini che tanto avete sostenuto per cambiare il sistema?
Stefano Della Posta
(Docenti di Ruolo Ingabbiati di ogni ordine e grado per i percorsi abilitanti)
Beatrice Leoni
(Docenti Formati e Preparati)
M5S: su reclutamento docenti no a posizioni che fanno leva sul malcontento creato da emergenza