Docenti di religione, si attende il concorso ma dal decreto milleproroghe potrebbero arrivare novità per la stabilizzazione

Con il concorso docenti religione bloccato a causa della crisi di Governo, i docenti di Idr attendono novità per il proprio futuro. E novità potrebbero arrivare già dal prossimo decreto milleproroghe: la Lega, infatti, ha presentato un emendamento che intende risolvere le criticità della categoria. Criticità che, secondo molti, nemmeno il concorso andrebbe a risolvere del tutto.
Il senatore Pittoni, responsabili scuola della Lega spiega: “Tutte criticità evitabili, prendendo in considerazione il nostro emendamento, che prevede il recupero delle graduatorie del concorso 2004, con due procedure parallele e distinte che vengono incontro sia a coloro che esercitano da anni la funzione docente sia ai giovani laureti. Si va anche a risolvere la questione degli idonei del primo concorso, che per anni hanno atteso di essere stabilizzati e per i quali nel 2013 si era trovata la soluzione dello scorrimento delle graduatorie, saltata per un errore nella formulazione dell’articolato.
Pittoni spiega anche che l’emendamento andrebbe anche a prevedere di “esonerare i candidati di età più avanzata e quasi sempre sprovvisti della conoscenza di lingue straniere, non essendone previsto l’insegnamento nei vecchi percorsi accademici pontifici e non essendo, peraltro, previsto negli ordinamenti vigenti – conclude Pittoni – l’insegnamento della religione cattolica in lingua straniera“.
Il concorso di religione cattolica: resta l’attesa
Ricordiamo che, per quanto riguarda il concorso per insegnanti di religione cattolica, il 14 dicembre 2020 è stata siglata l’intesa fra il Ministero dell’Istruzione e la CEI per far partire il nuovo concorso di religione cattolica,previsto dall’articolo 1-bis della legge 159/19. Anche questa procedura però, non può iniziare prima della formazione di un nuovo Governo e quindi di un nuovo ministro.
Il requisito principale di accesso è il possesso per i candidati della certificazione dell’idoneità diocesana: “è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”.
Tuttavia, il testo dell’intesa ricorda che i posti messi a bando nella singola Regione per il “personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione” corrispondano a quanto stabilito dall’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge n. 126 del 2019“.
La legge specifica infatti che dei posti messi a concorso, una quota non superiore al 50 per cento potrà essere riservata al personale docente di religione cattolica, sempre in possesso del riconoscimento di idoneità diocesana, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.