Docenti che “denunciano e segnalano” gli studenti. Polemica in Trentino su protocollo con la Procura dei Minori. Protestano gli Ordini professionali

Il protocollo d’intesa firmato dalla vicepresidente della Provincia di Trento, Francesca Gerosa, con la Procura generale e quella minorile ha sollevato un acceso dibattito.
L’assessora all’istruzione chiarisce: “Non è un invito a segnalare, anzi si chiede alle scuole prudenza. Vuole essere uno strumento di supporto alle scuole che spesso non sanno come comportarsi in presenza di determinati casi”. Il documento mira a uniformare le modalità di segnalazione da parte degli operatori scolastici in casi di potenziali reati o situazioni di pregiudizio per i minori, seguendo l’esempio già adottato in Alto Adige.
Le critiche degli Ordini professionali: “Proposta inaccettabile”
Come segnala Il Dolomiti, Numerose critiche sono giunte dagli Ordini degli Avvocati di Trento e Rovereto, che hanno chiesto la sospensione immediata del protocollo e l’avvio di un tavolo di confronto. Secondo i legali, il testo presenta “diverse criticità“ che avrebbero potuto essere emendate se l’Avvocatura fosse stata coinvolta nella sua elaborazione. Anche l’Ordine degli Psicologi, attraverso la presidente Roberta Bommasar, ha espresso perplessità sul metodo utilizzato.
Due visioni contrapposte: presidi e sindacati
La presidente dell’ANP in Trentino, Maura Zini, difende il protocollo: “Offre delle indicazioni su come procedere per fare eventuali segnalazioni che sono in campo al dirigente scolastico. Si tratta di procedure già esistenti e il protocollo serve per uniformarle a tutte le scuole”. Di parere opposto Monica Bolognani della Cisl Scuola: “Che beneficio ne trae la scuola, il ragazzo o la sua famiglia da un protocollo simile? Le scuole hanno già gli strumenti interni per affrontare questi problemi e l’attenzione dovrebbe essere posta, invece, sulla rete di professionisti che andrebbe attivata quando ci sono comportamenti problematici”.