Docenti aggrediti, Valditara: “Occorre ripristinare un’alleanza tra famiglie e docenti, serenità necessaria a scuola”

La parola “merito”, accostata al “ministero dell’Istruzione”, ha destato curiosità. E il recente Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, non ha deluso le aspettative
Nonostante un avvio incerto, oggi il ministro sembra aver trovato la sua rotta.
Valditara rievoca con vivacità la sua esperienza della Maturità: una prova su Carlo Porta, un poetico esame orale su Euripide e l’umorismo di un episodio legato alla matematica. La tensione si tramutò in divertimento, un’esperienza che rimane indimenticabile.
Riguardo al significato attuale dell’esame di Maturità, Valditara sottolinea l’importanza di valutare non solo la mera memorizzazione delle regole, ma la capacità di comprendere e collegare differenti discipline.
Sulla vicenda della preside di Firenze, a sostegno di studenti aggrediti da ragazzi di destra,Valditara si difende sostenendo di essere stato vittima di una campagna diffamatoria, ribadendo la sua cultura antifascista, liberale e riformista.
Il ministro, poi, riconosce le difficoltà che i docenti devono affrontare, tra demotivazione, stress e rispetto insufficiente. Pone l’accento sull’importanza di restituire loro l’autorevolezza e la sicurezza.
Riguardo all’infelice fenomeno delle aggressioni in classe, Valditara esprime la necessità di un’alleanza tra famiglie e docenti e l’importanza di reintrodurre la serenità nelle scuole, anche con il supporto di psicologi.
Infine, il Ministro si esprime sulla questione del “merito”. Questo termine, aggiunto al nome del Ministero, non rappresenta una sfida alla sinistra, ma riafferma la visione personalistica della Costituzione. Il “merito”, per Valditara, sta nell’abilità di valorizzare il talento individuale, superando le disuguaglianze sociali. Parlando di riferimenti, il Ministro si identifica con le parole del presidente Mattarella a Barbiana: “Il merito non è l’amplificazione del vantaggio di chi già parte favorito… è dare nuove opportunità a chi non ne ha”. E per il futuro dell’istruzione italiana, vede come modello la Germania, con un’istruzione tecnico-professionale avanzata e un sistema scolastico più personalizzato.