Docenti a scuola di dizione: “Migliorare la pronuncia, ridurre la cadenza dialettale e potenziare l’espressività vocale”

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Un progetto innovativo per affinare le capacità comunicative dei docenti, ma non solo, prende vita ad Ascoli Piceno. “La voce nei musei” è un corso di dizione promosso da Stefano Papetti, direttore dei musei civici, che ha colto l’importanza di una comunicazione efficace non solo attraverso i contenuti, ma anche mediante l’espressività e l’uso corretto della voce.

“Abbiamo voluto creare un’opportunità per i docenti di migliorare la propria comunicazione”, afferma Papetti al Corriere Adriatico. “Crediamo che una voce ben impostata e una dizione impeccabile siano fondamentali per trasmettere efficacemente il sapere”.

Allenare la voce tra le opere d’arte

Il corso, organizzato dal Teatro Cast, si terrà in un contesto d’eccezione: la pinacoteca di Palazzo Arengo. A partire dal 13 febbraio, gli insegnanti avranno l’opportunità di partecipare a otto incontri pomeridiani di un’ora e 45 minuti, guidati dall’attrice Elisa Maestri. “L’obiettivo è migliorare la pronuncia, ridurre la cadenza dialettale e potenziare l’espressività vocale”, spiega Maestri. “Lavoreremo sulla respirazione, elemento fondamentale per sostenere la voce e mantenere la concentrazione”.

Un’opportunità per tutti

Visto il grande interesse suscitato, il corso è stato esteso anche ad adulti e giovani sopra i 16 anni, con un nuovo ciclo di incontri a partire dal 12 febbraio. “Desideriamo offrire a tutti la possibilità di apprendere le regole della corretta articolazione dei suoni, migliorare il ritmo e l’eleganza del parlato, e dare il giusto peso alla punteggiatura e ai silenzi”, conclude Papetti.

“Dizione a scuola? Un’urgenza nazionale”

“È fondamentale introdurre l’insegnamento della dizione nelle scuole italiane”. Questo è stato l’appello lanciato da Alessandra Battaglia, attrice, doppiatrice e docente di dizione, attraverso un post pubblicato sul suo profilo Instagram. Secondo Battaglia, la mancanza di una formazione specifica per gli insegnanti in materia di dizione rappresenta uno dei principali ostacoli alla diffusione di una pronuncia corretta della lingua italiana tra gli studenti. “Spesso gli insegnanti, inconsapevolmente, trasmettono la propria inflessione regionale, creando una frammentazione linguistica che necessita di un intervento mirato”, osserva l’esperta. “Non si tratta di cancellare i dialetti, patrimonio culturale inestimabile, ma di fornire agli studenti gli strumenti per padroneggiare la pronuncia standard, parte integrante della grammatica”.

Un valore per tutti

Battaglia sottolinea come la dizione non debba essere una competenza riservata a professionisti della voce come attori e doppiatori, ma un diritto di tutti gli studenti. “Una corretta dizione, unita all’uso consapevole della voce e all’arte oratoria, sono strumenti essenziali per l’espressione, lo sviluppo e l’affermazione personale”, afferma. L’attrice, che da oltre 23 anni si dedica all’insegnamento della dizione, auspica che questa disciplina diventi presto parte integrante del sistema educativo.

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