Docente tutor, un lavoro che fa curriculum ma non punteggio né per graduatoria interna né per mobilità
Docente tutor: la nuova figura professionale sarà attiva nelle scuole dall’anno scolastico 2023/24, insieme a quella del docente orientatore. Per questo motivo nella parte finale dell’anno scolastico 2022/23 è prevista una prima fase di formazione per i docenti che entro il prossimo 2 maggio presenteranno la propria candidatura tramite la scuola di riferimento. Tanti ancora i punti da chiarire, tanti i dubbi anche da parte di chi vorrebbe “sposare” il progetto.
Cosa fa il docente tutor
Al momento le uniche indicazioni sono contenute nei documenti normativi pubblicati dal Ministero. Dopo la chiusura delle candidature i docenti parteciperanno ad un corso di formazione di 20 ore, curato da INDIRE, in cui sarà possibile chiarire meglio ruolo, obiettivi, tempi, strategie.
Ad oggi sappiamo che il docente tutor è chiamato a svolgere due attività:
- aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-port-folio personale e cioè:
– a. il percorso di studi compiuti, anche attraverso attività che ne documentino la personalizzazione;
– b. lo sviluppo documentato delle competenze in prospettiva del proprio personale progetto di vita culturale e professionale (trovano in questo spazio collocazione, ad esempio, anche le competenze sviluppate a seguito di attività svolte nell’ambito dei progetti finanziati con fondi europei o, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO));
– c. le riflessioni in chiave valutativa, auto-valutativa e orientativa sul percorso svolto e, soprattutto, sulle sue prospettive.;
– d. la scelta di almeno un prodotto riconosciuto criticamente dallo studente in ciascun anno scolastico e formativo come il proprio “capolavoro”. - costituirsi consigliere delle famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi o delle prospettive professionali dello studente, anche alla luce dei dati territoriali e nazionali e delle informazioni contenute nella piattaforma digitale unica per l’orientamento di cui punto 10 delle citate Linee guida, avvalendosi del supporto della figura dell’orientatore, definito al punto 10.2 delle stesse Linee guida come il docente che per ciascuna istituzione scolastica gestisce, raffina e integra i dati della piattaforma con quelli specifici raccolti nei differenti contesti territoriali ed economici e li mette a disposizione delle famiglie, degli studenti e del tutor
Sono tanti i quesiti che i nostri utenti hanno posto ai sindacalisti che in questo primo frangente si sono resi disponibili a studiare insieme le informazioni disponibili.
Quale sarà l’orario di servizio? Si potrà presentare domanda di mobilità? Si avrà un esonero dalle ore di insegnamento?
Al momento, come ci ha spiegato Graziamaria Pistorino della segreteria nazionale FLCGIL il ruolo va inteso in senso lato come quello delle funzioni strumentali, ossia un impegno dal punto di vista pedagogico – didattico.
Quindi un impegno importante, che potrà comportare una rivoluzione culturale nelle scuole – se ci sarà anche la collaborazione delle famiglie – che a livello individuale inciderà sul curriculum.
Allo stato attuale della normativa non è invece previsto punteggio né per la graduatoria interna di istituto, né per la mobilità.