Docente tutor, Anquap: “ATA e primo ciclo esclusi da risorse. Ci sentiamo offesi. Il decreto va integrato”

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Personale ATA e scuole del primo ciclo sono stati esclusi dalla ripartizione delle risorse finanziare per le attività di orientamento e contrasto alla dispersione scolastica. Lo denuncia l’Anquap, Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche, dichiarandosi “offesa” e “mortificata” da una decisione che continua a “sfidare senza motivo la pazienza e il senso di responsabilità di centinaia di migliaia di lavoratori”.

“Il ministro dell’Istruzione e del Merito ha emanato il D.M. n. 63 del 5/4/2023 con il quale dispone la ripartizione e le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie previste dalla legge di bilancio 2023”, spiega Giorgio Germani, presidente Anquap. “La norma primaria sopra citata prevede una dotazione di 150 milioni per tutto il personale scolastico (e per tutte le istituzioni scolastiche) con riferimento alle attività di orientamento, di inclusione e di contrasto della dispersione scolastica, nonché di quelle svolte in attuazione del Pnrr”.

“In contrasto con la norma di legge – prosegue il numero uno dell’Anquap – il decreto sceglie di coinvolgere solo il personale docente e solo le scuole del secondo ciclo con riferimento ad alcune classi. Siamo rammaricati per una scelta incomprensibile che non coinvolge la scuola secondaria di primo grado, terminale del primo ciclo, nell’ambito della quale le scelte sul percorso successivo nel secondo ciclo sono di fondamentale importanza nel contrasto preventivo alla dispersione scolastica”.

“Siamo offesi e per l’ennesima volta mortificati dall’ingiustificata esclusione del personale ATA che è inevitabilmente coinvolto nelle attività oggetto dell’intervento legislativo, come si evince dalla lettura del D.M. sopra citato e della nota ministeriale prot. n. 958 del 5/4/2023 – sottolinea Germani – Ancora una volta il personale ATA, a partire dal direttore SGA, è chiamato ad un ulteriore aggravio di lavoro senza nessun riconoscimento economico. Di questo passo si continua a sfidare (senza motivo) la pazienza e il senso di responsabilità (già da tempo a dura prova) di centinaia di migliaia di lavoratori”.

“Sarebbe sufficiente integrare il decreto specificando che una percentuale delle risorse finanziarie assegnate a ciascuna istituzione scolastica deve essere destinata al personale ATA (DSGA, amministrativi, tecnici e ausiliari) coinvolti nelle attività”, conclude Germani.

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