Docente trans rifiuta incarico a Trieste: “Insulti per strada, risate continue, così vado via dalla città”

Sole Greco, un insegnante transgender di 32 anni, ha scelto di lasciare il suo posto di lavoro in una scuola superiore di Trieste e tornare nella sua Puglia d’origine.
La causa? “Continui episodi di omofobia”. Ma la storia di Sole va oltre il singolo episodio e pone in luce una questione che riguarda l’intera nazione.
Sole ha sottolineato, in un’intervista a Trieste Prima, che gli episodi di omofobia sono iniziati quando ha cominciato ad esprimere la sua identità di genere non binaria. “Insulti da sconosciuti e non, e soprattutto risate ovunque,” descrive, spiegando il disagio quotidiano che ha vissuto.
La scuola è stata un luogo relativamente sicuro per Sole. Gli studenti hanno mostrato accettazione e affetto, a differenza di alcuni colleghi maschi che, alle spalle dell’insegnante, incitavano all’intolleranza. “In questo paese manca una formazione adeguata”, critica Sole.
Sebbene Sole abbia sottolineato che la sua decisione non è un attacco alla città di Trieste, ha affermato che “l’omotransfobia è presente in tutta Italia”. Sole chiude con un appello alla comprensione: “La persona transgender ha bisogno di essere vista e riconosciuta”. L’omofobia e la discriminazione non sono solo problemi isolati; sono questioni che richiedono un’analisi profonda e un cambiamento su scala nazionale.
Un Paese che si vanta di essere una culla della civiltà occidentale deve fare i conti con forme di intolleranza che sembrano appartenere ad altri tempi. È tempo di un reale cambiamento, iniziando da una formazione adeguata nelle scuole per prevenire l’odio di genere.