Docente sfrattata per il Giubileo, ora non trova più casa. È crisi abitativa, ma non solo a Roma

Il Giubileo ha portato molti proprietari a rivedere la destinazione d’uso delle loro case, preferendo gli affitti brevi per massimizzare i profitti. Questo fenomeno ha determinato il mancato rinnovo di diversi contratti di locazione, costringendo molti inquilini a cercare nuove soluzioni abitative. Tuttavia, trovare un nuovo alloggio si sta rivelando complesso.
Tra le persone che stanno affrontando questa crisi c’è Sandra, un’educatrice di 41 anni con un impiego stabile: per 11 anni ha vissuto in un monolocale di 20 metri quadrati al Pigneto (quartiere non centrale, ma servito dalla metro), ma a novembre, la proprietaria le ha comunicato la necessità di lasciare l’appartamento entro fine febbraio, spiegando di voler destinare l’immobile agli affitti brevi durante il Giubileo.
Alla ricerca di un nuovo alloggio, l’educatrice racconta di aver visitato più di 30 abitazioni in poche settimane, scoprendo prezzi elevati e offerte poco accessibili: €1.100 per un monolocale o €650 per una stanza in condivisione. Molti annunci richiedevano un acconto prima ancora di poter visionare l’appartamento, con richieste fino a €250.
Costo degli affitti in aumento
L’arrivo del Giubileo 2025 sta influenzando in modo significativo il mercato immobiliare di Roma, con un aumento della domanda di affitti brevi da parte di pellegrini e turisti. Questo fenomeno ha determinato:
- rincaro degli affitti, con proprietari che preferiscono locazioni turistiche più remunerative rispetto ai contratti di lungo periodo;
- sfratti e mancati rinnovi, in quanto molti inquilini, anche con contratti regolari, si vedono costretti a lasciare le loro abitazioni per far spazio a nuove formule di locazione;
- trasformazione del tessuto urbano, con un crescente numero di appartamenti destinati a b&b e case vacanze, riducendo l’offerta per i residenti.
L’impatto di questa trasformazione non è solo economico, ma anche sociale. Le famiglie con redditi medi e bassi faticano sempre di più a trovare soluzioni abitative sostenibili, mentre molti lavoratori con contratti a tempo indeterminato – come insegnanti, infermieri e impiegati pubblici – si trovano in difficoltà nel reperire alloggi accessibili.
Crisi abitativa: un problema diffuso
Il rapporto tra la crescente domanda di affitti brevi e le necessità abitative sostenibili sono un fenomeno in crescita, negli ultimi anni, che non riguarda solo Roma. Ciò contribuisce a determinare una crisi abitativa in molte città. L’aumento dei costi degli affitti, la carenza di alloggi accessibili e la crescita degli affitti brevi hanno reso sempre più difficile per molte persone trovare una casa adeguata non solo nelle grandi città ad alta densità abitativa, ma anche nei centri urbani di medie dimensioni.
Le principali cause di questa emergenza includono:
- speculazione immobiliare, che spinge i prezzi verso l’alto, rendendo l’acquisto e l’affitto meno accessibili;
- gentrificazione, che modifica il tessuto sociale dei quartieri, favorendo investitori e affitti turistici a scapito dei residenti storici;
- stagnazione dei salari, che non cresce di pari passo con l’aumento del costo della vita;
- aumento della domanda, dovuto alla crescita demografica e all’urbanizzazione.
Chi ne paga le conseguenze?
A farne le spese sono le fasce di popolazione più deboli (famiglie monoreddito e con bambini, lavoratori precari, giovani e studenti) costrette a subirne l’impatto che si manifesta in diverse forme:
- aumento degli sfratti, con famiglie costrette a lasciare le loro case per via dell’aumento dei canoni di locazione;
- marginalizzazione sociale, con una crescente difficoltà per le fasce più deboli della popolazione a trovare un alloggio dignitoso;
- diminuzione della qualità della vita, con persone costrette a vivere in case sovraffollate o in quartieri periferici mal collegati;
- difficoltà per i lavoratori essenziali, come insegnanti, infermieri e dipendenti pubblici, che non riescono a trovare case vicino ai luoghi di lavoro.