Docente sarà risarcito dal Ministero per “eccesso di precariato”: 17 anni come supplente. Le sue parole: “Questa è una sentenza di riscatto”

WhatsApp
Telegram

Un importante precedente si è creato a Rimini in ambito scolastico. Il docente di religione Manuel Mussoni, dopo otto anni di precariato, ha vinto il ricorso contro il Ministero dell’Istruzione, ottenendo un risarcimento di 27mila euro, pari a 12 mensilità.

Il Tribunale ha riconosciuto l’eccesso di precariato come illegittimo, aprendo la strada a possibili azioni legali da parte di altri docenti. Mussoni, oggi preside delle scuole Maestre Pie di Rimini, ha dichiarato a La Repubblica: “In queste ore mi hanno cercato tantissimi, anche dalla Puglia e dalla Basilicata. Un collega sta pensando di far partire una class action”.

Una sentenza che fa giurisprudenza

La sentenza del giudice del lavoro stabilisce l’illegittimità della precarizzazione del rapporto di impiego di Mussoni, riconoscendogli il diritto al risarcimento del danno. Per 17 anni, il docente ha lavorato con contratti annuali, nonostante la legge imponga un limite di 36 mesi.

Abuso contratti a termine per i docenti e ATA precari, Italia denunciata dinanzi alla Corte di Giustizia europea

Il numero di docenti precari in Italia oscilla tra 165.000, secondo il Ministro dell’Istruzione e del Merito, e 250.000, secondo i sindacati, su un totale di 943.000 insegnanti. L’età media di ingresso nel ruolo è di 45 anni, facendo degli insegnanti italiani tra i più “anziani” d’Europa, con oltre la metà del corpo docente sopra i 50 anni, contro una media OCSE del 37%.

Lo scorso 3 ottobre, come è noto, la Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per la violazione delle norme sul lavoro a tempo determinato nel settore scolastico. L’Europa accusa l’Italia di non aver adottato misure sufficienti per contrastare l’abuso di contratti a termine e la discriminazione nei confronti di docenti e personale ATA. La Commissione contesta in particolare la discriminazione retributiva per i precari, che non beneficiano di una progressione stipendiale basata sull’anzianità di servizio, e l’uso eccessivo di contratti a termine per il personale ATA.

Le tappe della procedura di infrazione

La decisione di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia segue una lunga procedura di infrazione avviata nel luglio 2019. Dopo una lettera di diffida formale, un’ulteriore lettera nel dicembre 2020 e un parere motivato nell’aprile 2023, la Commissione ha deciso di adire la Corte UE a causa dell’insoddisfacente risposta italiana alle preoccupazioni sollevate.

Ulteriori possibili azioni legali

La Commissione Europea valuterà ulteriori azioni legali per la mancanza di misure efficaci per penalizzare e risarcire l’abuso di contratti a termine e la discriminazione dei lavoratori precari in altri settori del pubblico impiego.

WhatsApp
Telegram

Corso di dizione e fonetica per docenti: “LA FORMA CHE ESALTA IL CONTENUTO. L’insegnante come attore sul palcoscenico scuola”. Livello avanzato