Docente picchiato, il suo amaro sfogo: “Famiglie assenti, i genitori sono più amici che educatori, presi da una sindrome di Peter Pan”
Lo scorso 12 dicembre 2024 si è celebrata la prima “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico”, istituita a seguito della legge n.25 del 4 marzo 2024.
La ricorrenza sottolinea l’importanza della tutela di docenti e personale ATA, di fronte al costante aumento di episodi di violenza nelle scuole. La nuova norma introduce significativi cambiamenti sulla rilevanza civile e penale dei comportamenti aggressivi di genitori e alunni.
Emblematico il caso di Enrico Morabito, docente partenopeo aggredito due anni fa per aver scritto una nota disciplinare.
In un’intervista a Luce, webzine del Quotidiano Nazionale, Morabito, ancora segnato dall’esperienza, lamenta la scarsa solidarietà ricevuta: “Tanti messaggi da studenti e colleghi, ma nessuno dalla scuola né dalle istituzioni locali, solo una condanna sbrigativa su Facebook”.
Il ruolo dei genitori e il disagio giovanile
Morabito, docente di recitazione e attivo nel sociale con la clown terapia, individua nella crisi del ruolo genitoriale una delle cause principali della violenza a scuola: “I genitori sono più amici che educatori, presi da una sindrome di Peter Pan”. L’insegnante auspica una maggiore collaborazione tra scuola e famiglia: “La scuola potrà essere la seconda famiglia quando la famiglia tornerà ad essere la prima scuola”.
Morabito, che attende ancora giustizia per la sua aggressione, sottolinea la responsabilità dei genitori, spesso responsabili di comportamenti violenti dei figli.
L’insegnante, che nel 2003 aveva realizzato un mediometraggio sul bullismo, ritiene fondamentale educare i genitori attraverso incontri formativi con esperti. Infine, Morabito difende Napoli dalle accuse di eccessiva violenza: “Tutto il mondo è paese. Napoli è una città come le altre, con i suoi lati positivi e negativi”.
