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Docente nominato su più scuole, come si suddividono gli impegni delle ore 40 +40

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Può capitare che sia il docente di ruolo che il supplente si trovino su una cattedra a orario esterno (COE). Il docente assegnatario di una COE si troverà quindi, ad essere titolare di una cattedra con una sede principale e una o al massimo due sedi di completamento in altra istituzione scolastica.

Ripartizione degli impegni

Appare evidente che il docente impegnato su più scuole si ponga il quesito di come debbano essere ripartiti gli impegni collegiali, indubbiamente questi ultimi non verranno raddoppiati o triplicati ma rientreranno nel rispetto delle 40 + 40 ore di attività funzionali all’insegnamento previste dal CCNL nazionale.

Lo svolgimento degli scrutini e i colloqui individuali con le famiglie definiti dai Consigli d’Istituto, essendo adempimenti “dovuti”, non rientrano nel conteggio delle ore 40+40. Il docente anche se su tre scuole deve assolverli al di fuori di qualsiasi conteggio orario.

Cosa deve fare il docente che lavora su più scuole

Deve garantire una presenza proporzionale al suo orario di lezione settimanale, svolto in ogni sede. Se il dirigente non dovesse tenere conto, nel piano annuale delle attività degli impegni di docenti su più scuole, il docente potrà presentare un piano degli impegni collegiali proporzionale al suo orario di servizio.

Può accadere però che nonostante il piano delle attività, il docente abbia attività collegiali coincidenti, ad esempio due collegi docenti nello stesso giorno.

In questo caso  ci sono vari criteri per decidere a quale partecipare: il docente potrebbe ad es. tener conto delle ore che ha già prestato nella scuola per quel determinato incontro collegiale e prevedere così, la sua presenza all’uno o all’altro incontro, oppure decidere in virtù degli ordini del giorno fissati per quel collegi. In ogni caso è sempre consigliato confrontarsi con l’ufficio di Presidenza per concordare.

Altre ipotesi di simultaneità degli impegni a cui deve prendere parte il docente, potrebbe essere la coincidenza di un consiglio di classe (se non si riunisce per uno scrutinio) o collegio docenti con un incontro scuola famiglia.  In quest’ultimo caso, la priorità spetta con tutta evidenza all’incontro scuola famiglia.

In ogni caso il docente che risulti assente ad una riunione perché impegnato in altra scuola sarà  giustificato.

Priorità alla lezione nel caso di Collegio o Consiglio di Classe

Sebbene non esista una norma specifica che regolamenti le priorità degli organi collegiali tra di loro, nel caso di un docente che sia in servizio e si trovi nella condizione di dover prendere parte ad un’attività collegiale, si fa riferimento al Decreto legislativo n. 297/1994 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione) agli artt. 5, 7 e 8, nei quali si recita:
art.5, comma 8: “I consigli di intersezione, di interclasse e di classe sono presieduti rispettivamente dal direttore didattico e dal preside oppure da un docente, membro del consiglio, loro delegato; si riuniscono in ore non coincidenti con l’orario delle lezioni, col compito di formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all’azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione e con quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni..”

art. 7 comma 5 “Le riunioni del collegio hanno luogo durante l’orario di servizio in ore non coincidenti con l’orario di lezione”.

art. 8 comma 9 “Le riunioni del consiglio hanno luogo in ore non coincidenti con l’orario di lezione”.

Da quanto esplicitato, è evidente che la lezione del docente abbia la priorità sulle riunioni degli organi collegiali, i cui incontri dovranno necessariamente svolgersi in orari non coincidenti con le lezioni, fa eccezione il consiglio di classe convocato per lo scrutinio intermedio e finale, in quanto in questo caso si tratta di un organo collegiale giudicante perfetto che esige la presenza di tutti i suoi componenti per la validità delle deliberazioni da assumere.

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