Docente insegna Latino e Greco con il metodo “Natura”, famiglia fa ricorso al Tar perché lo ritiene causa della bocciatura della figlia

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Il caso in commento riguarda uno dei tanti contenziosi che interessano la mancata promozione alla classe successiva degli studenti. Tra gli aspetti contestati vi è anche il metodo d’insegnamento, vediamo cosa ha detto il TAR.

La vicenda

Un famiglia contestava che l’insegnamento del Latino e del Greco fosse stato impartito con il metodo “Natura”, anziché con il metodo tradizionale e questo avrebbe impedito il recupero sia delle carenze riscontrate nel primo trimestre (in quanto le lezioni a sportello sono state gestite solo con il metodo tradizionale), sia delle carenze ancora presenti alla fine dell’anno scolastico (in quanto agli studenti del metodo natura sono state riservate nel periodo estivo solo 5 ore di lezione, a fronte delle 10 ore degli studenti del metodo tradizionale); oltre ad altri aspetti.  Con sentenza N. 00944/2024 per il TAR della Lombardia il ricorso è infondato.

Sull’asserita inidoneità del metodo “Natura” (anche) ai fini del recupero delle insufficienze

In via generale, osserva il TAR, il punto che rileva è se l’inadempimento della scuola rispetto ai propri obblighi formativi, anche quando abbiano natura contrattuale per effetto dell’inserimento nel PTOF, legittimi un risarcimento in forma specifica tramite l’ammissione dello studente alla classe successiva. Questa soluzione appare problematica, perché cancellerebbe il potere-dovere della scuola di accertare la sussistenza di un livello di preparazione adeguato al nuovo impegno scolastico. Verrebbe concesso, in altri termini, un risarcimento eccessivo rispetto al danno, che è la preparazione lacunosa. Il risultato sarebbe in sé contraddittorio, perché l’ammissione alla classe successiva presuppone in realtà che non vi siano lacune formative troppo gravi, ossia che manchi proprio quello che qui è il danno lamentato. Nel caso in esame, precisa il TAR lombardo, peraltro, non sembrano esservi stati inadempimenti della scuola nell’attività di formazione.

Sulla questione del metodo il TAR si pronuncia in questo modo: Il metodo natura nell’insegnamento del latino e del greco è da tempo accettato come scientificamente equivalente al metodo tradizionale, e l’utilizzo dell’uno o dell’altro è rimesso all’autonomia scolastica.

Il cosiddetto metodo “Natura” per imparare il greco antico è un approccio didattico ideato dal professore danese Hans Henning Ørberg(1920-2010). Lo studente viene immerso da subito in situazioni e frasi in lingua originale, da semplici via via più complesse. La grammatica non è impartita in modo frontale e mnemonico, ma viene ricavata dai testi letti.

Non essendo il metodo natura menzionato nel PTOF, l’offerta formativa presentata agli studenti e alle famiglie sarebbe, secondo la tesi diparte ricorrente, quella di un liceo classico tradizionale, con potenziamento della lingua inglese o della matematica.

In realtà, il PTOF, nel delineare il liceo classico come tradizionale, ha come finalità quella di distinguere l’offerta formativa da altre tipologie di liceo classico caratterizzate da diversa curvatura (quali ad esempio quella biomedica e giuridica). L’indicazione, pertanto, non è dirimente al fine del metodo di insegnamento prescelto in concreto, che rientra nella autonomia e dunque nella discrezionalità scolastica. Inoltre, il recupero tramite sportello non ha presentato alcun problema di incompatibilità tra i due metodi, e dunque la mancata partecipazione alle lezioni di recupero è stata responsabilità esclusiva della studentessa. Non era quindi necessario utilizzare versioni differenti peri due metodi, perché tutti gli studenti sono stati messi in grado di svolgere la prova di recupero in coerenza con le rispettive modalità di insegnamento.

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