Docente esperto, il 93% dice No alla carriera degli insegnanti: “Aumentare gli stipendi a tutti e rinnovare il contratto scaduto da 4 anni” [ESITO SONDAGGIO]

Il governo Draghi introduce la figura del docente esperto. Una svolta non indifferente per il mondo della scuola e non mancano già le proteste su quanto approvato ieri pomeriggio in Consiglio dei Ministri. Ecco i risultati del sondaggio di Orizzonte Scuola.
Lanciata nella tarda mattinata del 5 agosto, in poche ore la breve rilevazione ha visto oltre 2200 risposte da parte degli utenti, che si sono espressi in modo netto: niente docente esperto e carriera per gli insegnanti.
Infatti, per il 93% degli intervenuti alla rilevazione, la carriera così come prevista dal Governo non deve essere sviluppata: troppi punti negativi rispetto a quelli positivi.
Seppur in minoranza, fra gli utenti c’è chi invece apprezza il percorso previsto per la carriera dei docenti: il 6,9 % ha detto che tale sistema potrebbe essere uno stimolo.
Ecco alcuni commenti da parte degli utenti da Facebook: “I docenti sono docenti quando stanno fianco a fianco degli alunni in difficoltà in sinergia con tutto l’equipe pedagogica. Basta con queste figure ESPERTE che non so come catalogarle. A scuola abbiamo bisogno solo di ambienti sani , accoglienti e belli“;
“Mentre i docenti precari restano tali, a fronte di numerose cattedre vacanti. Ottima strategia, fondi per tutto e tutti , precari troppi cari!”
“Per niente d’accordo. Devono rinnovare il contratto scaduto da 4 anni e aumentare gli stipendi“.
“Solo 8.000 unità! Strategia per non fare l’adeguamento stipendiale!”
A partire dal 2023-24 entrerà a regime una nuova figura, quella del docente esperto. Non ci saranno mansioni o funzioni diverse. Il docente esperto dovrà rimanere nella stessa scuola per almeno tre anni.
Dopo un percorso di formazione quasi decennale l’insegnante che ricoprirà questo nuovo ruolo percepirà un assegno ad personam di 5.650 euro all’anno, pari a circa 400 euro lordi al mese.
Non tutti, però, potranno aspirare a questo: nel provvedimento varato si parla di non più di 8mila insegnanti, praticamente uno per scuola.
Gli insegnanti saranno selezionati tra i docenti di ruolo che “abbiano conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili”.