Docente di sostegno confermato su richiesta della famiglia, Gilda: “Norma propagandistica, piuttosto occorre stabilizzare i docenti”

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La Gilda degli Insegnanti attacca la nuova normativa sulla continuità didattica per i docenti di sostegno, definendola “propagandistica”. La norma, inserita nel DL n.71/2024, prevede che le famiglie possano chiedere al Dirigente Scolastico la conferma dell’insegnante.

Il sindacato, già critico durante la discussione parlamentare, ritiene che l’applicazione pratica sarà complessa e burocraticamente pesante.

“Un iter assurdo”: la Gilda contesta la procedura

La Gilda contesta la procedura prevista dalla norma: la famiglia fa richiesta al Dirigente, che la valuta e la trasmette agli uffici provinciali. Questi ultimi verificano il diritto alla nomina e, infine, propongono la riconferma al docente, che potrebbe anche rifiutare. Assurdo, commenta la delegazione Gilda, sottolineando che tutto questo avviene prima delle nomine previste per il 31 agosto. Il sindacato ricorda la sua opposizione alla “chiamata diretta” della legge 107, considerata una forma di “scuola supermarket”.

Stabilizzazione, la soluzione proposta dalla Gilda

La Gilda propone di garantire la continuità didattica attraverso la stabilizzazione dei docenti di sostegno. “Trasformare in organico di diritto le decine di migliaia di posti in deroga esistenti” è la soluzione suggerita dal sindacato, considerata più efficace e concreta rispetto alla norma attuale, giudicata inefficace e dannosa.

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