Docente definisce “scimpanzé” uno studente. Fratoianni: “Episodio incredibile, Bianchi intervenga subito”
“Bisogna isolare quello scimpanzè, non dovete parlare con lui”. Così un docente avrebbe apostrofato un ragazzo 13enne, studente di una scuola media umbra.
Una vicenda ancora tutta da chiarire e che è al centro di una denuncia presentata a fine ottobre e ora oggetto di un’inchiesta della Procura di Spoleto.
Al termine dell’anno scolastico, che il ragazzino ha quasi completamente disertato perché “dopo episodi del genere non è più voluto andare a scuola”, il genitore ha reso pubblica la denuncia, riportando quella frase sprezzante sui social.
Una vicenda delicatissima, che per ora è traducibile soltanto in una querela di parte. Il padre dello studente dichiara di avere “le prove” e di aver depositato anche alcuni dispositivi digitali a testimonianza dell’accaduto. La scuola affronta la questione con la massima prudenza, «in attesa di riscontri chiari» agli episodi denunciati.
Sull’episodio interviene il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: “Faccio davvero fatica a capire cosa ci sia di educativo nel definire un ragazzo, evidentemente colpevole di avere la famiglia originaria del NordAfrica, scimpanze. È evidente che un docente che usa questo linguaggio deve essere immediatamente messo alla porta di qualunque scuola”
“Ha fatto bene la famiglia a denunciare alla magistratura – prosegue il vicepresidente della commissione cultura e scuola di Montecitorio – questa vicenda accaduta in un istituto di media inferiore di Spoleto, anche se il danno psicologico per il ragazzo è inimmaginabile. Comportamenti di questo genere non possono avere cittadinanza e/o giustificazione nella scuola italiana”
“Quello che ora vorrei sapere è quali provvedimenti abbiano preso le autorità scolastiche, sin da quando è accaduto l’episodio, e se ne siano accaduti altri. Ed è per questo che con un’interrogazione parlamentare al governo – conclude Fratoianni – chiederò al ministro Bianchi che venga immediatamente attivata dall’Usr un’ispezione in quella scuola, e che prenda tutte le iniziative necessarie affinché episodi cosi vergognosi non si ripetano”.
Casa (M5S): “Fatto gravissimo se confermato”
“Starà alle autorità verificare i fatti emersi, tuttavia da troppo tempo in Italia serpeggia un clima razzista, uno strisciante condizionamento ambientale che pagano soprattutto i più giovani: ragazze e ragazzi spesso nati in Italia che non riconoscono più il Paese nel quale sono cresciuti. Il fatto in sé – se confermato – è gravissimo. La scuola e i contesti giovanili dovrebbero essere luoghi dove il razzismo è un tabù, dove crescono le generazioni del domani. Se il padre stesso della vittima dichiara che in trent’anni non gli era mai capitata una cosa simile in Italia, significa che siamo all’interno di una sciagurata deriva culturale potenzialmente molto pericolosa; una tendenza a puntare il dito contro il diverso che nei contesti in cui si manifesta va in ogni modo condannata ed estirpata. Mi auguro che le autorità scolastiche prendano tutte misure necessarie, in mancanza delle quali è necessario che intervenga il Ministero”.
Così Vittoria Casa, presidente commissione Cultura alla Camera, a margine della denuncia presentata a Spoleto dal padre di uno studente definito da un docente, in sua assenza, “scimpanzé”.