Docente colpito con una pistola a pallini, Valditara esprime solidarietà: “La riforma del voto di condotta servirà a ripristinare la cultura delle regole e del rispetto”

“Ho sentito oggi la dirigente scolastica dell’Istituto Romanazzi di Bari, dove la scorsa settimana un professore è stato colpito da un pallino di plastica sparato da uno studente. Ho espresso la mia solidarietà alla persona del docente e alla scuola”.
Lo ha detto il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, riferendosi alla vicenda di Bari, che ha visto l’ennesimo caso di violenza contro un docente pochi giorni fa.
“La vicenda conferma quanto sia urgente affermare il principio che un docente va rispettato in ogni caso e che qualunque offesa o violenza sarà sanzionata in modo efficace“, prosegue Valditara.
Il Ministro ribadisce che “la cultura delle regole e del rispetto deve partire dalla scuola. La riforma del voto di condotta e dell’istituto della sospensione va proprio in questa direzione. Ora è necessario che il Parlamento la approvi rapidamente. Non casualmente in Consiglio dei Ministri abbiamo previsto la procedura d’urgenza“.
E poi ancora: “non dobbiamo lasciare a casa gli studenti “bulli” ma aiutarli a capire concretamente gli errori fatti e i doveri che discendono dall’appartenere a una comunità“.
Il docente ha raccontato che, subito dopo essersi seduto alla cattedra, uno studente di 17 anni è corso verso di lui, puntandogli la pistola e sparando un colpo. La vicepresidenza è intervenuta tempestivamente, rimproverando duramente i ragazzi coinvolti. La classe, inizialmente inconsapevole della gravità del gesto, si è poi resa conto del pericolo.
L’insegnante sottolinea l’importanza di instaurare norme di sicurezza più severe e di educare gli studenti sul rispetto reciproco e le conseguenze delle proprie azioni. “Ci vogliono dei provvedimenti serissimi”, esorta.
La linee di Valditara sembra essere sposata appieno anche dal docente colpito: il’insegnante, propone sia di bandire l’uso dei cellulari in classe e di introdurre pene più severe per chi non rispetta le regole, come ad esempio l’assegnazione di lavori socialmente utili in caso di sospensione.