Docente censura Dante per rispettare sensibilità di famiglie musulmane: “Sanzione sarà proporzionata alla portata dell’errore, che non dimostra inadeguatezza dell’insegnante”

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È stata un’iniziativa “estemporanea” della docente, non concordata né con il dirigente scolastico né con il consiglio di classe, e ora sarà al centro di un procedimento disciplinare. Questa la conclusione degli ispettori ministeriali inviati alla scuola media di Treviso per fare chiarezza sulla scelta dell’insegnante che ha deciso di non far studiare Dante a due studenti musulmani per non offendere la loro sensibilità religiosa.

“È emersa l’estemporaneità dell’iniziativa della docente, non coerente con la programmazione presentata per la sua materia”, fanno sapere dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il procedimento disciplinare verrà gestito dall’ufficio scolastico di Treviso. “Ricordo che non sono ammesse deroghe alla programmazione se non nei casi previsti”, sottolinea il ministro Giuseppe Valditara.

Quale sarà l’esito del procedimento? “Sarà proporzionato alla portata dell’errore, che di certo non dimostra inadeguatezza dell’insegnante”, filtrano dagli ambienti scolastici, tendendo a inquadrare lo “scivolone” come un peccato veniale. La vicenda potrebbe quindi chiudersi con un semplice richiamo. La docente, peraltro, è a casa per malattia da alcune settimane. Mancando solo otto giorni alla fine dell’anno scolastico, potrebbe rientrare a settembre.

Dall’istituto pongono l’accento sull’aspetto tecnico: “È stato commesso un errore procedurale. Prima di chiedere alle famiglie il consenso per lo studio della Divina Commedia, la docente avrebbe dovuto concordare l’iniziativa con la dirigente, unica ad autorizzare la raccolta di consensi informati”. A gennaio, però, la docente ha inviato ai genitori degli studenti esonerati da religione l’invito ad esprimersi su Dante. Due famiglie lo hanno giudicato offensivo per la loro cultura, anche perché Maometto è collocato all’Inferno. Così l’insegnante ha esentato i due ragazzi, prevedendo un’attività su Boccaccio. “Agì così perché in passato aveva già ricevuto lamentele – riportano alcuni genitori – I ragazzi sono molto dispiaciuti per l’accaduto, essendo affezionati alla docente”.

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