Docente aggredito a Reggio Calabria, il Garante per l’Infanzia: “Gli insegnanti non possono essere bersaglio mobile di ire funeste”
“Quando i genitori capiranno che solo un’intesa tra essi e la scuola può contenere l’emergenza educativa in atto, allora quel giorno sarà da celebrarsi come una data rivoluzionaria”.
È quanto dichiara Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, commentando l’aggressione di un professore da parte del padre di un alunno.
“Non se ne può più di accadimenti del genere – dice – I docenti, con i loro pregi e difetti, sono persone che ogni giorno si prendono cura di questa generazione travagliata e non possono continuare a rimanere bersaglio mobile di ire funeste. Qualcosa bisognerà cominciare a fare, e questa qualcosa deve partire soprattutto dall’interno del sistema scuola, che a furia di accostarsi troppo confidenzialmente anche ai ragazzi stessi, ha perso di autorevolezza”.
“Ma, prescindendo dal percorso che deve compiere la scuola – evidenzia Marziale – urge intervenire con una vera e propria catechizzazione culturale sui genitori, che ancora in troppi continuano a considerare la scuola un dovere per i figli, ignorando che è invece il diritto più importante di cui godono e, dunque, da preservare con assoluto spirito di collaborazione, che non si esaurisce con la riunione per apprendere del voto e della condotta, ma che abbisogna di costanza e complicità con gli educatori. Se la famiglia si scolla dalla scuola – conclude il Garante – a perderci sono solo i ragazzi”.