Docente aggredito a pugni da genitore dopo le rimostranze sul figlio violento. Il preside: “Un fatto gravissimo”

Un altro caso di violenza sugli insegnanti. Questa volta è accaduto in provincia di Parma, così come segnala La Repubblica. Un genitore ha aggredito un docente, in servizio presso una scuola superiore di un comune emiliano, colpendolo con un pugno al volto, a seguito di rimostranze riguardo al comportamento del figlio.
Il docente ha dovuto ricorrere alle cure mediche. L’episodio, scaturito da discussioni sui comportamenti violenti tenuti a scuola dal figlio dell’aggressore, ha suscitato profonda indignazione all’interno della comunità scolastica. A seguito dell’aggressione, gli studenti hanno esposto uno striscione di condanna contro la violenza.
Il preside, come segnala sempre La Repubblica, ha condannato fermamente l’accaduto in una lettera aperta, riprendendo il messaggio degli studenti: “Un fatto gravissimo che ha leso non solo la dignità del docente coinvolto, ma la dignità stessa di tutta la nostra scuola“. Il dirigente scolastico ha poi aggiunto: “In quel gesto scellerato, in un attimo sono state annullate tutte le parole, annientati tutti i pensieri, azzerati tutti i valori, che sono l’essenza stessa dell’istruzione”. Nonostante lo sdegno e la rabbia, il preside ha sottolineato l’importanza di reagire con fermezza, ribadendo l’impegno della scuola nel promuovere il rispetto e il rifiuto di ogni forma di violenza. “La scuola, anche se ferita – ha concluso – non può abdicare al proprio compito”.
La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza sta valutando di costituirsi parte civile qualora si arrivasse ad un processo nei confronti dell’aggressore, sottolinea il coordinatore Salvatore Pizzo: ”Lo scorso 30 marzo sono entrate in vigore norme che puniscono maggiormente l’aggressione e l’oltraggio ai docenti che, ricordiamo, nell’esercizio delle loro funzioni sono pubblici ufficiali, l’aggressione a un docente è punita con la reclusione da 7 anni e mezzo ai 12 anni l’oltraggio prevede una pena che può oscillare dai 4 anni e mezzo ai 6 anni. Il Ministro aveva anche sollecitato gli uffici periferici ad attivare l’Avvocatura dello Stato quando accadono fatti del genere, lo prevede la legge, ma riscontriamo che nel nostro territorio l’Amministrazione scolastica è particolarmente restia ad agire contro molesti e violenti quando le vittime sono i docenti, chiediamo durezza non buonismo.”