Docente accoltellata, studente espulso, ma ricorre al Tar: “Genitori iperprotettivi, si è perso il valore dell’autorità”. Le parole della giornalista Neumann Dayan
L’incidente scioccante avvenuto il 29 maggio al liceo Alessandrini di Abbiategrasso, in cui uno studente ha accoltellato la propria professoressa di italiano, ha sollevato questioni urgenti sulla dinamica tra genitori, studenti e istituti scolastici.
Il problema, come evidenziato dalla giornalista Assia Neumann Dayan, è che sembra esserci un cambiamento generale nell’equilibrio del potere e dell’autorità. Le figure autoritarie tradizionali, come insegnanti e medici, sembrano perdere il loro potere, sostituiti da genitori iperprotettivi che assumono su di sé ogni aspetto della vita dei loro figli.
In questo contesto, il valore dell’autorità si perde, le responsabilità diventano sfocate e i giovani possono sentirsi persi o dimenticati. Le azioni vengono viste come soprusi o abusi e il senso di colpa diventa confuso. Il tragico incidente all’Alessandrini, piuttosto che essere visto come un atto di violenza individuale, viene visto come un sintomo di un sistema più ampio fallito.
Stefano Rabiu, l’avvocato della famiglia del ragazzo, mette in discussione l’adeguatezza della risposta della scuola, suggerendo che l’istituto non abbia fatto abbastanza per prevenire un tale incidente. Tuttavia, questi commenti trascurano di menzionare il ruolo dei genitori nell’educazione e nella disciplina dei propri figli. Sembra che i genitori si aspettino che la scuola rilevi segnali di problemi che loro stessi non sono stati in grado di riconoscere.
La magistratura per i minori di Milano ha osservato che il ragazzo ha ammesso la sua responsabilità, senza fornire una giustificazione per le sue azioni, ma non ha mostrato alcuna comprensione della gravità del suo comportamento. Questo potrebbe indicare una mancanza di comprensione di base della causa ed effetto e delle conseguenze delle proprie azioni.