Docente accerchiata e minacciata dopo nota sul registro, Capezzone: “Mentalità permissiva non solo fallisce, ma incoraggia il bullismo”

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Nel piccolo paese di Badoere, provincia di Treviso, un episodio di bullismo scolastico ha scatenato un’ondata di preoccupazione e indignazione. Una docente, dopo aver messo una nota disciplinare, è stata accerchiata e minacciata da studenti di età compresa tra gli 11 e i 13 anni. Questo caso non è isolato ed evidenziano una tendenza preoccupante verso la violenza e il disprezzo per l’autorità scolastica tra i giovani studenti.

In tempi passati, comportamenti così gravi avrebbero portato a severe punizioni sia a scuola che in famiglia. Oggi, invece, sembra che la risposta istituzionale e familiare sia molto più permissiva, tanto che il preside dell’istituto ha minimizzato l’incidente dicendo: “Sono solo dei ragazzini”. Questa mentalità permissiva non solo fallisce nel correggere comportamenti inaccettabili, ma potrebbe anche incoraggiare ulteriormente il bullismo.

Il vice direttore di Libero, Daniele Capezzone, sottolinea che questi episodi sono sintomatici di un problema più ampio nella società. Cita Alfred Adler, psicologo del Novecento, che parlava di come le nevrosi nascano da complessi di inferiorità. Secondo Adler, è fondamentale insegnare ai giovani a non eludere le difficoltà e a confrontarsi con gli ostacoli. In un’epoca dominata da strumenti visivi come la TV, i PC e gli smartphone, si assiste a una crescente superficialità e a un’attenzione sempre più breve.

Per cambiare questa tendenza, è essenziale una scuola che imponga maggiore rigore e sfide più impegnative. I genitori devono anche assumere un ruolo più attivo nell’educazione dei loro figli, evitando di giustificare la mediocrità e promuovendo invece un impegno serio nello studio e nelle attività scolastiche. In questo contesto, figure come le “tiger-mothers” e i “papa-tigrotti”, che spingono i propri figli a eccellere, dovrebbero essere viste come esempi positivi.

È necessario che scuola e famiglia collaborino per creare un ambiente in cui il rispetto per l’autorità e l’impegno per l’apprendimento siano valori centrali. Solo così si potrà sperare di invertire questa pericolosa tendenza alla violenza e al disprezzo per le figure educative e autoritarie.

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