Docenti di sostegno, Valditara: “Oltre 85mila sono privi di specializzazione. Al Nord situazione grave” [AUDIZIONE INTEGRALE]

Giovedì 13 giugno, la Commissione Cultura, nell’ambito dell’esame, in sede referente, del decreto 71/2024, recante disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca, ha svolto l’audizione del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
“Vogliamo garantire una vera uguaglianza e inclusione per tutti gli studenti, con particolare attenzione a coloro con disabilità o deficit linguistici. Il decreto prevede varie misure volte a supportare gli studenti più fragili, partendo dalla qualificazione dei docenti di sostegno e di italiano per stranieri. L’obiettivo è creare una scuola al servizio di ogni studente, senza differenze”, ha aggiunto.
“Dobbiamo affrontare le carenze strutturali del sistema con soluzioni concrete. I dati mostrano che il settore del sostegno fatica ad assicurare un numero adeguato di docenti specializzati, con oltre 136.000 alunni con disabilità non seguiti da personale qualificato. Ci sono circa 85.000 docenti privi di specializzazione sul sostegno”, continua.
“La carenza di organico di ruolo sul sostegno è particolarmente grave al Nord, a causa dello squilibrio tra fabbisogno di docenti specializzati e offerta formativa universitaria. Nonostante l’ultimo ciclo del TFA abbia raggiunto il numero massimo di partecipanti, questi sono concentrati principalmente al Sud”, prosegue.
“Abbiamo adottato misure per scongiurare i licenziamenti di docenti qualificati e preparati che hanno prestato servizio nelle scuole. In particolare, ci siamo attivati per tutelare i 200 docenti vincitori del concorso del 2020 e i 400 docenti risultati vincitori del concorso del 2016. Si tratta di personale docente altamente formato e con esperienza didattica acquisita sul campo, il cui apporto è fondamentale per garantire la continuità dell’offerta formativa e la qualità dell’istruzione.”, conclude.
Le parole del Ministro
Sono io che ringrazio voi per questo invito, per l’invito che mi avete formulato, perché mi consente di condividere diffusamente con voi le ragioni che hanno portato all’adozione di un provvedimento che posso dirlo con orgoglio rappresenta un passaggio fondamentale nella politica del governo per il perseguimento di una vera eguaglianza di tutti gli studenti. Il decreto infatti contiene molteplici interventi che illustrerò di seguito singolarmente e nel dettaglio e tuttavia voglio dire fin d’ora che il suo nucleo caratterizzante verte senza dubbio sulla volontà di un rafforzamento del supporto agli studenti più fragili al fine di creare le condizioni oggettive per una loro effettiva inclusione ed integrazione. Mi riferisco sia agli studenti con disabilità sia agli studenti stranieri con comprovati deficit linguistici.
Per ottenere questo risultato il nostro intervento è finalmente improntato a differenza del passato su misure concrete ispirate al criterio del fare per una scuola che sia realmente costituzionale al servizio cioè di ogni studente senza alcuna differenza. Per rimuovere le condizioni di fragilità e di disagio nei nostri studenti è chiaro infatti che si debba intervenire con soluzioni di sistema come si fa a farsi carico davvero degli studenti con disabilità o degli studenti con problemi di conoscenza della lingua italiana se non si interviene seriamente ed in concreto sulla qualificazione dei docenti di sostegno o su quella dei docenti di italiano per stranieri. È per questo motivo dunque che il decreto legge si concentra su misure volte a rafforzare la qualificazione dei docenti e sono posti a servizio di questi studenti più fragili.
Con più misure da leggere in modo complementare tra di loro intendiamo innanzitutto tutelare e rendere effettivo il diritto allo studio e l’inclusione degli studenti con disabilità. Per ottenere questo risultato serve innanzitutto che il sistema nel suo complesso sia in grado di incrementare il numero di docenti specializzati sul sostegno didattico agli alunni con disabilità. Per comprendere le nostre misure è indispensabile partire da un’analisi dei dati oggettivi che dimostrano come da anni il settore del sostegno didattico fatica ad assicurare la necessaria copertura del crescente fabbisogno di docenti specializzati. Tanto che in alcuni territori per coprire tutti i posti in deroga si è costretti a supplenti privi di specializzazione ed infatti nel sistema scolastico italiano vi sono circa 85 mila docenti privi di specializzazione sul sostegno che tuttavia sono impiegati con supplenze annuali. Considerato il rapporto di 1,6 alunni per docente sul sostegno ciò significa che oltre 136 mila alunni con disabilità non hanno la possibilità di essere seguiti da docenti specializzati sul sostegno. Questo è un dato rifatto.
La carenza di organico di ruolo sul sostegno risulta estremamente grave nelle regioni del nord Italia. Ciò è dovuto principalmente ad un disallineamento fra il fabbisogno di docenti specializzati e l’offerta formativa universitaria. Ciò non solo in termini assoluti quanto soprattutto in termini di distribuzione sul territorio nazionale che appare marcatamente disomogenea concentrandosi in maniera significativa al sud piuttosto che al nord ove in vero risulta una maggiore carenza di docenti specializzati. Basti l’esempio dell’ultimo ciclo di TFA sostegno su sostegno organizzato dalle università che pure ha raggiunto il numero massimo mai ottenuto finora di partecipanti. Quindi da questo punto di vista c’è stato un passo avanti ma nonostante questo passo avanti rispetto al passato di questi posti oltre 25.000 sono concentrati nelle regioni del centro-sud a fronte di soli 5.000 circa nelle regioni del nord. Quindi questo vuol dire che purtroppo il sistema universitario non è in grado di dare una formazione sul sostegno adeguata alle necessità del sistema scolastico nonostante si siano fatti dei passi avanti rispetto al passato.
I descritti effetti della distribuzione territoriale dell’offerta formativa si sono manifestati con la massima rilevanza da ultimo nelle iscrizioni alle procedure concorsuali ordinarie bandite lo scorso dicembre 2023 dalle quali è emersa una marcatissima discrepanza tra la distribuzione territoriale delle disponibilità e la distribuzione degli aspiranti. In particolare nelle regioni del nord è emerso un fortissimo sbilanciamento tra domande e offerta poiché quando anche tutti gli aspiranti iscritti dovessero superare il concorso 10.890 iscrizioni erano fatte. La distribuzione territoriale di 10.897 posti su 13.133 non saranno assegnabili per carenza assoluta di candidati 10.897 posti su 13.133 non saranno assegnabili per carenza assoluta di candidati. Questi sono i dati da cui noi dobbiamo partire per fare un ragionamento serio se vogliamo veramente aiutare i nostri giovani. Se dunque da un lato a fronte del rischio di bruciare del tutto questi posti siamo subito intervenuti con una disposizione di legge che ci ha consentito di reimpiegare queste facoltà assunzionali a beneficio delle nomine da GPS in continuità peraltro con quanto lo scorso anno. Al contempo ci è parsa non più eludibile la necessità di intervenire con una misura maggiormente sistemica volta a prevenire alla radice una disfunzione così patologica dei nostri meccanismi di specializzazione.
Per questo motivo dopo aver garantito le assunzioni necessarie per il prossimo anno scolastico con quel meccanismo che vi ho appena illustrato cioè con lo scorrimento siamo intervenuti per sostenere le aspirazioni dei tanti docenti precari di sostegno con nuovi percorsi di specializzazione sul sostegno a loro specificamente rivolti. Pertanto abbiamo voluto affrontare una volta per tutte l’annosa e irrisolta carenza di docenti specializzati sul sostegno introducendo in aggiunta in aggiunta non in sostituzione in aggiunta all’offerta formativa delle università una nuova offerta formativa di specializzazione sul sostegno in capo ad indire e rivolta specificamente ai precari docenti precari sul sostegno della scuola. L’intervento si rivolge a quei docenti che l’attuale sistema di specializzazione universitario non è riuscito ad intercettare tra l’altro anche perché si concentra sui laureati proprio perché riservati a docenti che da anni già svolgono servizio su posto di sostegno ancorché privi di specializzazione quindi si tratta di docenti che da anni svolgono un servizio su posto di sostegno ancorché privi di specializzazione lo ribadisco anche per chi ci ascolta ovviamente in collegamento i nuovi percorsi avranno necessariamente contenuti mirati e differenziati rispetto ai corsi universitari di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico.
Saranno dunque percorsi innovativi incentrati sulle reali esigenze formative di un personale già impegnato da anni su questo insegnamento quindi che ha già maturato un’esperienza su questo insegnamento e posso garantire che saranno tuttavia percorsi di estrema qualità. Da assicurazione la stessa natura di Indire che come noto è un ente pubblico di ricerca peraltro vigilato anche dal ministero dell’università e della ricerca e non soltanto da noi e che ha tra i suoi prioritari scopi statutari proprio della cito tra virgolette formazione e aggiornamento del personale della scuola. Inoltre ho già manifestato l’intenzione che nella definizione dei contenuti di questi nuovi percorsi perché dobbiamo ovviamente definire i contenuti di questi nuovi percorsi presso Indire saranno pienamente coinvolte le associazioni delle persone rappresentative delle persone con disabilità così come sarà pienamente coinvolto il mondo universitario ed accademico in particolare sarà pienamente coinvolto l’osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità quindi questo vuol dire che noi organizziamo percorsi di qualità per docenti precari che da anni insegnano sul sostegno senza specializzazione che hanno accumulato un’esperienza e questi percorsi saranno definiti con il contributo decisivo delle associazioni del mondo accademico e dell’osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità.
E abbiamo, lo dico con estrema chiarezza, abbiamo bisogno della preparazione della sensibilità di questi organismi di queste associazioni per individuare le ulteriori esigenze che ben potranno trovare accoglimento in questi percorsi formativi, innovativi e mirati, specificamente mirati. E’ bene chiarire che tutti i docenti che conseguiranno la specializzazione sul sostegno tramite Indire potranno avvalersene per partecipare a pieno titolo ai futuri concorsi, per iscriversi nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze e dunque per poter essere assunti in ruolo dalle stesse GPS, qualora residuassero a seguito dello scorrimento delle graduatorie concorsuali di merito posti di sostegno non assegnati. In altre parole, con questa misura che offre finalmente un’opportunità concreta di specializzazione a ben 85.000 docenti che sin ad oggi hanno insegnato senza specializzazione e che per ragioni territoriali, per la concreta difficoltà di iscriversi al TFA di sostegno universitario in costanza di insegnamento, non hanno avuto accesso a questa opportunità, intendiamo tutelare e rendere effettivo il diritto allo studio di oltre 136.000 studenti con disabilità.
Come vedete la misura così pensata non si sostituisce ma si aggiunge a quelle già in essere a partire dai percorsi TFA specializzazione già attivi ed in programmazione presso le università che vengono mantenuti perché è chiaro che dobbiamo incrementare il numero di docenti specializzati e per farlo dobbiamo utilizzare tutte le possibilità e le opportunità che abbiamo a disposizione, proprio perché se vogliamo veramente ottenere risultati positivi dobbiamo dare più opportunità per rispondere a questo fabbisogno strutturale che c’è e che non possiamo negare. Se da un lato interveniamo sui percorsi universitari dall’altro interveniamo su questi nuovi percorsi di formazione specifici proprio perché si rivolgono a quella categoria di docenti che non abbiamo intercettato e che rappresenta una risorsa fondamentale per il nostro sistema scolastico ed educativo. Ma accanto a queste misure abbiamo introdotto ulteriori interventi a tutela dei diritti degli studenti con disabilità, mi riferisco alla previsione di fondi specifici per l’acquisto di attrezzature e sussidi didattici speciali necessari alla loro formazione per ben 40 milioni di euro per l’anno 2024 ed anche alla previsione di un fondo destinato all’assegnazione di ulteriori posti per il personale ATA sempre dedicati all’assistenza degli studenti con disabilità per ulteriori 40 milioni di euro per l’anno 2024. Con queste misure intendiamo realmente supportare i nostri studenti fragili affinché possano affrontare il loro percorso di studi nelle migliori condizioni possibili.
Infine, il decreto legge che ho l’onore di presentare introduce un’altra importante misura che riguarda gli studenti stranieri con deficit linguistici. Per questi studenti abbiamo previsto l’assunzione di ulteriori 2.000 docenti specializzati per l’insegnamento della lingua italiana come L2. Questi docenti potranno essere selezionati attraverso un percorso concorsuale specifico che terrà conto delle loro competenze e della loro esperienza in questo ambito. Anche in questo caso l’obiettivo è quello di supportare in modo concreto e mirato gli studenti più fragili per garantire loro il diritto allo studio e favorire la loro integrazione nel sistema scolastico italiano.
Quindi, in sintesi, il decreto legge che vi presento oggi rappresenta un passaggio fondamentale per la politica del governo in tema di inclusione scolastica. Attraverso misure concrete e mirate, intendiamo supportare gli studenti più fragili, garantire loro il diritto allo studio e creare le condizioni per una loro effettiva integrazione. Ringrazio nuovamente per l’opportunità di condividere con voi questi importanti interventi e resto a disposizione per eventuali domande o approfondimenti.
Decreto in Gazzetta Ufficiale
Docenti sostegno, il Ministero: “Occorre incrementare il numero degli specializzati, esigenza non più rinviabile. Ridurre la mole di istanze giacenti per titoli esteri (oltre 10mila domande)
Formazione dei docenti di sostegno
Fino al 31 dicembre 2025, oltre ai normali percorsi di specializzazione sul sostegno, sarà possibile conseguire la specializzazione attraverso corsi di formazione attivati dall’INDIRE della durata di almeno 30 crediti formativi. Potranno accedervi gli aspiranti che abbiano svolto almeno 3 anni di servizio su posto di sostegno negli ultimi 5 anni. I costi saranno a carico dei partecipanti.
Continuità didattica sul sostegno
Per agevolare la continuità, il dirigente scolastico potrà proporre ai docenti specializzati e non specializzati che abbiano svolto servizio sul sostegno la conferma con precedenza assoluta sulla stessa cattedra dell’anno precedente.
Tutela dei diritti
Saranno avviate attività di sperimentazione del nuovo decreto sulla disabilità in 9 province italiane, con la partecipazione dei docenti referenti per il sostegno.
Integrazione alunni stranieri
Dal 2025/26 potranno essere assegnati docenti per l’insegnamento dell’italiano nelle classi con almeno il 20% di studenti stranieri neoarrivati. Le scuole potranno stipulare accordi con i CPIA per l’accertamento delle competenze linguistiche e l’inserimento degli alunni stranieri.
Valutazione dei dirigenti scolastici
Viene finalmente introdotto un nuovo modello di valutazione per i dirigenti scolastici in grado di misurare la loro attività sulla base di parametri di merito. Il nuovo modello di valutazione sarà contenuto in un decreto del Ministro, da adottarsi con il doveroso coinvolgimento dei sindacati.
Mobilità dirigenti scolastici
Si introduce una norma transitoria, valevole solo per il prossimo anno scolastico, per regolare la mobilità dei dirigenti scolastici, nelle more dell’entrata in vigore del CCNL appena siglato, prevedendo di innalzare al massimo (100%) la percentuale di posti disponibili a beneficio della mobilità dei dirigenti attualmente nei ruoli.