Divano, topper e trolley, Paolo Crepet critica le nuove generazioni: “La comfort zone ci sta rovinando, i giovani devono riscoprire il rischio e la fatica per crescere davvero”

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Durante l’intervista al Basement, podcast ideato e condotto da Gianluca Gazzoli, lo psichiatra Paolo Crepet ha affrontato temi di grande attualità legati alle nuove generazioni, soffermandosi su questioni come il disagio mentale, l’eccessiva ricerca del benessere psicologico e il ruolo delle esperienze di vita nel plasmare la personalità.

Con il suo stile diretto e provocatorio, Crepet ha messo in discussione alcune abitudini e atteggiamenti che caratterizzano i giovani di oggi, evidenziando come la ricerca di una “comfort zone” possa rappresentare un limite alla crescita personale.

La critica alla “comfort zone” e alla comodità moderna

Crepet ha raccontato episodi e riflessioni che mettono in luce il suo punto di vista critico verso l’eccessiva ricerca di comodità. Lo psichiatra, poi, ha ironizzato su simboli della modernità, come il topper per il materasso o i trolley usati dagli studenti, considerandoli metafore di una generazione che evita il rischio e la fatica. “Siamo troppo comodi”, ha affermato, sottolineando come questa tendenza abbia portato a una sorta di immobilismo, simboleggiato dal divano, diventato quasi un’icona culturale. “Il divano è diventato un meme, un simbolo del non voler fare nulla”, ha aggiunto, riflettendo su come questa mentalità possa essere figlia di eventi recenti, come la pandemia, ma anche di un cambiamento più profondo nella società.

Esperienze di vita e il valore del rischio

Lo psichiatra ha poi condiviso episodi personali e professionali, evidenziando come le esperienze di vita, anche quelle più difficili, siano fondamentali per comprendere il mondo e crescere. Crepet ha ricordato momenti drammatici, come il bombardamento di Piazza Bologna durante la Seconda Guerra Mondiale, che gli hanno insegnato il valore della vita e della resilienza.

Lo psichiatra ha anche parlato del suo incontro con Alda Merini, descrivendola come una figura straordinaria, capace di trasformare la sofferenza in arte. “Mi piacciono le persone che hanno vissuto, che non vogliono fare del male”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di ascoltare le storie degli altri per arricchire la propria visione del mondo.

Crepet, infine, ha invitato a riflettere sul valore del rischio e sull’importanza di uscire dalla propria zona di comfort per affrontare le sfide della vita. Solo così, ha spiegato, è possibile crescere e trovare un senso autentico all’esistenza.

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