Disturbi dell’apprendimento e disabilità, boom tra gli alunni: incremento del 39%. Novara: “Eccesso diagnostico, tre diagnosi su quattro potrebbero essere sbagliate”

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Negli ultimi anni l’Italia ha assistito a un marcato aumento delle diagnosi di disabilità tra i bambini, includendo disturbi come l’ADHD e l’autismo. Questo trend non solo comporta costi elevati per le comunità, ma solleva anche dubbi sulla validità di alcune diagnosi, specialmente quando paragonate ai dati degli altri paesi europei.

Secondo Daniele Novara, esperto pedagogista e direttore del Centro Psicopedagogico per l’Educazione e la Gestione dei Conflitti, potremmo essere di fronte a un eccesso diagnostico. Questa tendenza potrebbe derivare dalla crescente inclinazione di scuole e famiglie ad analizzare la salute neuropsichiatrica del bambino, anziché esaminare la sua educazione familiare e fornire il supporto necessario.

I dati dell’ISTAT supportano le affermazioni di Novara, mostrando un incremento delle certificazioni di disabilità in ambito scolastico del 39,9% nell’ultimo decennio, nonostante una generale diminuzione del numero di studenti.

L’area dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, come la dislessia, rappresenta una particolare preoccupazione. Mentre questi disturbi possono interessare al massimo l’1,5-3% dei bambini, le statistiche italiane mostrano numeri 4-5 volte superiori alle stime mediche. Novara suggerisce che circa 3 diagnosi su 4 di DSA potrebbero essere in realtà errate, mettendo in evidenza un grave problema di eccesso diagnostico. Questo scenario potrebbe anche avere ripercussioni negative sui bambini stessi, etichettati inappropriatamente e quindi non ricevendo l’assistenza e il sostegno educativo corretti.

La questione richiede una riflessione approfondita da parte di esperti, educatori e famiglie. L’obiettivo dovrebbe essere garantire che ogni bambino riceva le risorse e il sostegno di cui ha bisogno, evitando diagnosi affrettate o inesatte.

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