Laureati più possibilità occupazionali, in vantaggio le donne. Dispersione al 14,5%

La quota di giovani che abbandonano gli studi è in aumento: lo rende noto l’Istat nel report sui livelli di istruzione e i ritorni occupazionali.
I dati dicono che l’Italia mostra notevoli progressi sul fronte degli abbandoni scolastici e tuttavia la quota di 18-24enni che posseggono al più un titolo secondario inferiore e sono fuori dal sistema di istruzione e formazione sale al 14,5% nel 2018 (598 mila giovani) dopo la stazionarietà del 2017 e il sensibile calo registrato fino al 2016.
La Strategia Europa2020 sull’istruzione fissa il target europeo al 10%. In Italia, il differenziale rispetto al valore medio europeo è ancora pari a -3,9 punti nel 2018.
Aumenta il vantaggio occupazionale della laurea rispetto al diploma: nel 2018 si stima che il differenziale nei tassi di occupazione tra le persone laureate di 25-64 anni e quelle che posseggono al più un titolo secondario inferiore sia di 28,6 punti (29 punti nella media Ue). Lo dice l’Istat nel Report sui livello di istruzione e i ritorni occupazionali.
Il premio dell’istruzione – inteso come maggiore occupabilità al crescere dei livelli di istruzione – è pari a 18,4 punti nel passaggio dal titolo secondario inferiore al titolo secondario superiore e a 10,2 punti nel confronto tra quest’ultimo e il titolo terziario (19,6 e 9,4 punti, i rispettivi valori Ue). Tra il 2014 e il 2018, periodo di ripresa economica, è aumentato il vantaggio occupazionale dei laureati rispetto ai diplomati (+2,2punti) mentre si è ridotto il vantaggio del titolo secondario superiore rispetto a quello inferiore (-1,8 punti). Questa tendenza ricalca quella osservata durante il periodo di crisi economica 2008-2014.
Il vantaggio occupazionale di un elevato livello di istruzione è decisamente più marcato per la componente femminile, soprattutto in Italia. Le donne con un titolo secondario superiore hanno un tasso di occupazione di 25 punti maggiore rispetto alle coetanee con basso livello di istruzione (vantaggio doppio rispetto a quello degli uomini), e la differenza tra laureae diploma è di 16,7 punti (scarto oltre tre volte maggiore di quello maschile).