Dispersione scolastica e aumento della criminalità, c’è relazione. Un problema europeo

Una ricerca condotta dalle Università di Hull e Bristol, pubblicata sul British Journal of Criminology, ha esaminato un campione di oltre 40.000 studenti, metà dei quali avevano subito l’espulsione definitiva dalla scuola secondaria. I risultati hanno evidenziato un rischio doppio di commettere reati violenti entro un anno dall’allontanamento rispetto ai coetanei con un profilo simile ma non espulsi.
Nel gruppo degli espulsi, nei dodici mesi successivi all’esclusione si sono verificati:
- 990 reati di violenza grave;
- 20 casi di omicidio o tentato omicidio.
Nel gruppo di controllo, invece, i numeri sono stati significativamente inferiori: 500 reati violenti e meno di 10 omicidi.
Lib Peck, direttrice dell’Unità per la Riduzione della Violenza di Londra, ha sottolineato che ciò che desta maggiore preoccupazione è “la rapidità con cui questi giovani si coinvolgono in atti criminali dopo l’espulsione, non anni dopo ma quasi immediatamente”.
Esclusione e marginalità sociale
Il legame tra dispersione scolastica e devianza non è un’esclusiva britannica. A livello europeo, il Consiglio dell’Educazione ha identificato gli studenti “costantemente assenti” come una delle categorie più vulnerabili.
In numerose aree urbane e rurali svantaggiate, la scuola rappresenta spesso l’unico collegamento stabile tra giovani e istituzioni. Quando questo legame viene interrotto, le conseguenze vanno dalla mancanza di interazioni positive, all’assenza di sviluppo di competenze sociali e professionali, fino alla perdita di un ambiente controllato e con regole.
Exclusion from School and Risk of Serious Violence: A Target Trial Emulation Study
Si tratta di uno studio, condotto dalle Università di Hull e Bristol, che ha utilizzato il target trial emulation per confrontare oltre 20.000 studenti esclusi permanentemente dalla scuola con un gruppo simile di studenti non esclusi. I risultati hanno mostrato che gli studenti esclusi avevano più del doppio delle probabilità di commettere reati violenti gravi entro un anno dall’esclusione
Un problema europeo
La dispersione scolastica nell’Unione Europea è un fenomeno monitorato attentamente, poiché ha implicazioni significative sullo sviluppo socio-economico dei paesi membri.
Tasso di abbandono scolastico nell’UE
Nel 2023, la percentuale media di giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno abbandonato prematuramente l’istruzione e la formazione nell’UE è stata del 9,5%. Questo dato rappresenta una diminuzione rispetto all’11,8% registrato nel 2013, avvicinando l’Unione all’obiettivo di ridurre il tasso di abbandono scolastico al di sotto del 9% entro il 2030.
Differenze tra i paesi membri
Tuttavia, esistono notevoli variazioni tra gli Stati membri:
- Tassi più bassi: Croazia (2,0%), Grecia (3,7%), Polonia (3,7%) e Irlanda (4,0%).
- Tassi più alti: Romania (16,6%), Spagna (13,7%), Germania (12,8%) e Ungheria (11,6%).
Situazione dell’Italia
L’Italia, con un tasso di abbandono scolastico del 10,5% nel 2023, si colloca al quinto posto tra i paesi con i tassi più elevati, dopo Romania, Spagna, Germania e Ungheria.