Dispersione scolastica, abbandonano soprattutto i maschi. Sussidi economici a famiglie povere possibile soluzione

Nei giorni scorsi, Save the Children ha reso pubblici i dati relativi alla povertà educativa, un indicatore della quale è rappresentato dal tasso di dispersione scolastica. Al riguardo, i dati diffusi mostrano che i tassi di abbandono scolastico sono superiori nelle regioni del Sud.
Povertà educativa al Sud
“Campania, Sicilia, Calabria, Puglia e Molise – scrive Save the Children – occupano i primi cinque posti della triste classifica della povertà educativa in Italia, secondo il nuovo indice di povertà educativa (IPE) elaborato dall’Organizzazione.”
Tasso dispersione
Il tasso di dispersione scolastica in Italia, riferisce Il Fatto Quotidiano, per i giovani di età compresa fra i 18 e i 24 anni è sceso fra il 2013 e il 2014 al di sotto del target italiano (16%), ma è ancora di 4 punti percentuali superiore al target europeo (10%).
Il fenomeno riguarda soprattutto i ragazzi, costretti ad abbandonare per ragioni economiche, ossia per la povertà della famiglia di appartenenza, ragion per cui devono dare un contributo all’economia familiare.
Possibili soluzioni
Il “Fatto” suggerisce le possibili misure per superare il fenomeno: incentivi anche economici esterni a quelli scolastici potrebbero avere un effetto importante per le famiglie più povere e bisognose.
Le possibili soluzioni, dunque, potrebbero consistere nella concessione di un sostegno economico anche di 100 euro al mese alle famiglie bisognose, legato alla frequenza scolastica dei figli.
Nella scuola secondaria di secondo grado, il sussidio potrebbe essere legato allo svolgimento di un’attività di apprendistato. Al riguardo, viene riportato l’esempio del modello tedesco: “Grazie all’apprendistato scolastico che è un contratto a tre (datore di lavoro, studente e scuola), con uno stipendio medio di circa 600 euro, l’abbandono scolastico in Germania riguarda ormai quasi solo alcune fasce di nuovi immigrati e, perciò, con importanti problemi di integrazione sociale, culturale e linguistica prima ancora che scolastica.”