Dispersione scolastica, 30 euro di multa a chi impedisce ai minori di andare a scuola. Ma non basta, De Luzenberger: “Occorre un ‘esercito’ di assistenti sociali”

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Durante la presentazione del progetto “La legalità dei sentimenti” presso il Municipio di Ercolano (Napoli), la procuratrice generale al Tribunale per i Minorenni di Napoli, Maria De Luzenberger, ha sottolineato l’importanza di un approccio che vada oltre la semplice repressione nel trattare il problema dei giovani e delle baby gang. Secondo il magistrato, è necessario un “esercito” di assistenti sociali per affrontare efficacemente questa sfida.

De Luzenberger ha espresso preoccupazione riguardo al coinvolgimento dei minori in attività criminali, affermando che le famiglie spesso non sono in grado di fornire un adeguato supporto, ma ciò non è sempre colpa loro.

Ha quindi sottolineato che lo Stato non può limitarsi a considerare solo l’aspetto repressivo della questione, a proposito dell’articolo 731 del codice penale che punisce con l’ammenda fino a 30 euro, chi impedisce l’istruzione dei minori fino alla quinta elementare. Pur riconoscendo l’importanza della punizione come primo passo per la rieducazione e come segnale che certi comportamenti devono essere repressi, il magistrato ha evidenziato che ciò non deve essere l’unico strumento per il cambiamento.

Il Procuratore ha sottolineato l’importanza degli investimenti nelle risorse sociali. Ha sottolineato che accanto al lavoro delle forze dell’ordine e dei magistrati, è necessario un esercito di assistenti sociali che possano offrire sostegno alle famiglie e svolgere un ruolo di tutoraggio nelle case. Ha inoltre sottolineato l’importanza di progetti che affianchino le scuole nel loro difficile compito educativo e formativo, offrendo supporto agli insegnanti.

La procuratrice ha evidenziato, infine, la necessità di intervenire precocemente, affiancando le famiglie con servizi adeguati e sostenendo le scuole con progetti mirati. Ha sottolineato la necessità di avere a disposizione psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali preparati e un sostegno familiare mirato.

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