Disoccupazione, precarietà e povertà: la vita dei giovani italiani. Il 67% degli under 34 vive con i genitori: “Non chiamateli bamboccioni”
La situazione dei giovani in Italia è sempre più preoccupante. Secondo i dati dell’Istat, nel 2022, il 67,4% dei 18-34enni vive in famiglia con quasi otto punti in più rispetto al 2002. La percentuale è aumentata di 8 punti percentuali rispetto a 20 anni fa, ed è soprattutto nell’Italia meridionale che il fenomeno è in crescita.
La causa principale di questo fenomeno è la mancanza di lavoro e la precarietà del mercato del lavoro. I giovani italiani sono costretti a subire contratti part-time involontari, che non offrono alcuna sicurezza economica. Le donne sono particolarmente colpite, con un aumento del 107,8% del numero di persone che hanno accettato un impiego a orario ridotto negli ultimi dieci anni.
La disoccupazione giovanile è un problema grave in Italia, con un tasso di disoccupazione del 30% nella fascia 18-34 anni in Campania e Sicilia. I Neet (Neither in Employment nor in Education or Training) rappresentano il 29,4% dei giovani italiani, contro una media europea del 17,6%.
La povertà è un altro problema che colpisce i giovani italiani. Nel 2023, l’incidenza di povertà assoluta è più alta tra i minori di 18 anni (14% rispetto al 9,8% della media della popolazione). La fascia 18-34 anni e 35-44 anni sono seguite da un’incidenza di povertà dell’11,9% e dell’11,8% rispettivamente.
La crisi del 2008 e la pandemia da Covid-19 hanno esacerbato la situazione, riducendo il potere di acquisto dei giovani e aumentando il costo della vita. La mancanza di contratti solidi e di stipendi reali ha creato un circolo vizioso in cui i giovani hanno sulle spalle la spesa pubblica che serve per prendersi cura del numero sempre più crescente di anziani.
La soluzione a questo problema non è facile, ma è necessario che le politiche economiche si concentrino sulla creazione di lavoro e sulla riduzione della precarietà del mercato del lavoro. È anche necessario che si investa nell’istruzione e nella formazione dei giovani, per fornire loro le competenze necessarie per affrontare il mercato del lavoro.