La DISAL minaccia iniziative contro la politica delle reggenze reiterate, in mancanza di soluzione alla vicenda del concorso lombardo

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Giulia Boffa – La vicenda del concorso a DS lombardo continua a suscitare commenti, dopo la convocazione del direttore De Sanctis dell’USR Lombardia dei 406 docenti vincitori.

Giulia Boffa – La vicenda del concorso a DS lombardo continua a suscitare commenti, dopo la convocazione del direttore De Sanctis dell’USR Lombardia dei 406 docenti vincitori.

Domani si saprà di quanto si allungherà ancora l’iter, vista la richiesta di proroga da parte del nuovo perito sull’esame della trasparenza delle buste usate per contenere gli elaborati dei candidati.
 
Ultimo a commentare la vicenda è intervenuto il presidente dell’Associazione Disal Lombardia, prof. Roberto Fraccia.
 
Ecco il testo: "La vicenda dei vincitori del concorso a Dirigente scolastico in Lombardia è giunta ad un punto di seria gravità e, purtroppo, ad ogni occasione, aggiunge motivi di preoccupazione, ai diretti interessati, a tutti i Dirigenti scolastici di questa Regione e a tutti quelli cui sta a cuore la sorte della scuola lombarda. 
 
Oggi le ulteriori preoccupazioni provengono da prospettive di allungamento dei tempi per quanto attiene alla pronuncia nel merito del Consiglio di Stato e dalla possibilità che i numerosi posti vacanti possano venire coperti da Dirigenti scolastici provenienti da altre regioni (la cosiddetta mobilità interregionale).
 
Il Dirigente dell’USR  della Lombardia ha ribadito la speranza e la fiducia per una positiva pronuncia del Consiglio di Stato e nello stesso tempo ha espresso la sua contrarietà alla copertura dei posti vacanti da parte di personale preveniente da altre Regioni.
 
L’Associazione DiSAL non può che associarsi alla speranza e fiducia espressa dal Dott. De Sanctis, e chiede, a seguito di tutto l’impegno profuso nella vicenda, il massimo impegno dell’Amministrazione periferica e centrale, oltre che della Regione Lombardia, per una sentenza che riconosca il diritto di chi ha concluso positivamente l’iter concorsuale e ponga fine all’iniquo ed enorme ricorso all’istituto della reggenza.
 
In assenza di un deciso e risolutivo intervento, le scuole della Lombardia rischiano il caos per il prossimo anno scolastico, mentre i dirigenti utilizzati nelle reggenze verranno sempre più mortificati a mere funzioni burocratiche ed impediti nel dedicarsi all’azione didattica ed educativa.
 
In assenza di giusta soluzione, i dirigenti di DiSAL potrebbero valutare iniziative a difesa del bene delle scuole e della dignità della propria professione, poiché fin dall’inizio DiSAL ha ritenuto un grave danno, alla scuola in genere, a ciascuna delle Istituzioni scolastiche implicate ed alla professione dirigente la mancanza di un Capo di Istituto stabile e quindi in condizione di potersi dedicare alle esigenze della comunità scolastica."
 

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