Disabilità, Frassinetti: “Oggi bisogna parlare di inclusione perché è un concetto più avanzato di quello di integrazione”

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“La celebrazione dell’anniversario della ratifica della Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità, è lo spunto per sottolineare l’importanza e lo scopo di questa convenzione che è stato originariamente quello di promuovere e assicurare il pieno e uguale godimento dei diritti da parte delle persone con disabilità”.

Lo ha detto Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione e al Merito, intervenendo al convegno per la celebrazione del ’15° anniversario della ratifica della Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità’.

In questa convenzione, poi, riporta l’AdnKronos, l’articolo 3 che tratta dello sviluppo dei bambini con disabilità è importante come lo è anche il preambolo nel quale si parla della famiglia del disabile, del ragazzo con disabilità. La famiglia è importante, noi cerchiamo sempre di collegarci con le esigenze delle famiglie, di avere un rapporto schietto, chiaro e trasparente su quelle che sono su quelle che sono le esigenze fondamentali“.

Io ho l’onore di avere la delega su un argomento delicato come quello della disabilità, e anche su altre due tematiche che vedo collegate che sono lo sport e la digitalizzazione. – ha sottolineato Frassinetti – A mio avviso disabilità, sport, digitalizzazione sono importantissime e sono delle tematiche che si devono fondere poi nelle buone pratiche. Lo sport è importante e sappiamo quanti progressi, come si sia rotto il tetto di cristallo nello sport, come orami si guardi lo sport a 360 gradi, senza più pregiudizi. E’ stato un cammino lungo ma credo che si sia molto avanti in quell’aspetto, così come nelle digitalizzazione che è un momento ovviamente di innovazione che tutti possono perseguire“.

Penso che la convenzione, parlava di integrazione, ma oggi bisogna parlare di inclusione perché è un concetto ben più avanzato di quello di integrazione e noi vogliamo proprio raggiungere l’inclusione totale: avere la possibilità di sviluppare tutte le potenzialità che abbiamo di garantire sempre di più pari opportunità. Oggi poi con delle buone pratiche realizzate da diverse scuole, possiamo vedere come la realtà si cala e non sempre avviene, in un discorso ampio, che tocca aspetti normativi, comportamentali ma che soprattutto per noi che ci occupiamo di educazione è la nostra stella polare“, ha concluso Frassinetti.

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