Diritto alla disconnessione, Enrico Galiano ironizza: “Carcere per chi manda mail di lavoro durante le feste!”

Il diritto alla disconnessione, sancito anche dal contratto di categoria, sembra essere spesso disatteso. Enrico Galiano, con un post ironico su Facebook, ha acceso il dibattito sulla questione, proponendo addirittura il carcere per chi invia mail di lavoro durante le festività.
L’iniziativa ha scatenato una valanga di commenti, molti dei quali a sostegno della proposta. “Condividi con tali pericolosi soggetti questo post: rendi il mondo un posto migliore!”, esorta Galiano, riferendosi a coloro che non rispettano il diritto al riposo dei colleghi. La provocazione, seppur scherzosa, mette in luce un problema reale e diffuso, quello dell’invasione della sfera privata da parte delle comunicazioni lavorative, soprattutto tramite mail e messaggi su Whatsapp, anche in orari e giorni non lavorativi.
Diritto alla disconnessione: tra normative e realtà quotidiana
Il CCNL 2019/2021 prevede espressamente la contrattazione integrativa a livello di istituto per regolamentare l’uso degli strumenti tecnologici al di fuori dell’orario di servizio, proprio per garantire una maggiore conciliazione tra vita professionale e privata. Nonostante ciò, le segnalazioni di docenti che ricevono mail e messaggi di lavoro durante le feste sono numerose. “Finché è la mail si può anche ignorare. Il problema è quando si viene invasi da messaggi lavorativi su WhatsApp sul numero privato”, commenta un utente sotto il post di Galiano.
Docenti e tecnologia: un rapporto complesso
Il problema, tuttavia, non sembra limitato al solo ambito scolastico. Testimonianze analoghe arrivano anche da altri settori, come quello sanitario, a dimostrazione di una difficoltà generalizzata a rispettare i confini tra lavoro e tempo libero.
Il dibattito si estende anche all’uso della tecnologia da parte degli stessi insegnanti. Molti lamentano la pubblicazione di compiti o voti sul registro elettronico durante le vacanze, considerata una pratica invasiva e poco rispettosa del diritto al riposo degli studenti. “Dovrebbe essere punito anche aggiungere compiti sul maledetto registro elettronico”, scrive un utente, mentre un altro segnala l’uscita di voti la sera della Vigilia di Natale.