Dirigenti scolastici, sì alla rotazione, ma niente retroattività: ecco perché. BOZZA Linee guida

In risposta alle disposizioni recentemente rilasciate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, i presidi eviteranno la movimentazione obbligatoria dopo nove anni di servizio continuativo in una singola istituzione scolastica.
Tuttavia, come segnala La Repubblica, le nuove linee guida, presentate ai sindacati educativi e sollecitate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), prevedono l’implementazione di un sistema di rotazione. Importante notare che tale disposizione non avrà effetto retroattivo, il che significa che i presidi attualmente in carica non saranno soggetti alla rotazione basata sul loro tempo di servizio precedente e il dirigente scolastico potrà ancora sedere alla guida dello stesso istituto per altri sette, otto o nove anni. La nuova norma entrerà in vigore a partire dal mese di settembre.
Nell’ambito degli sforzi per prevenire la corruzione, l’ANAC ha richiesto l’introduzione di un sistema di rotazione dei presidi. Questa richiesta è stata ulteriormente sottolineata a seguito dello scandalo che ha coinvolto una dirigente scolastica a Palermo, accusata, secondo quanto afferma la Procura, di appropriazione indebita e falsificazione di firme.
L’ANAC ha delineato le norme per la rotazione dei presidi come parte della legge Severino, che è stata promulgata per combattere la corruzione nella pubblica amministrazione. Questa legge include provvedimenti per prevenire l’accumulo di incarichi e responsabilità tra i funzionari pubblici.
Nonostante l’educazione sia considerata un settore a basso rischio di corruzione, l’ANAC richiede comunque la rotazione dei presidi, soprattutto alla luce dei sostanziosi finanziamenti europei previsti.
A partire da settembre, la rotazione sarà attuata, anche se alcuni presidi potranno rimanere per diversi anni nello stesso istituto e alcuni potrebbero andare in pensione prima che la rotazione diventi obbligatoria.