Dirigenti pubblici, a Natale fino a 15mila euro una tantum in busta paga. Aumenti medi da 300 euro al mese, arretrati da 10mila euro
Via libera al rinnovo definitivo dei dirigenti di Ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici nazionali. Gli effetti della firma sul rinnovo contrattuale si avranno già a dicembre.
L’aumento non riguarda – si precisa – il personale scolastico, né dirigenti scolastici (ancora in attesa del proprio rinnovo), né docenti e ATA.
Per quanto riguarda gli aumenti contrattuali si prevede una media di 334 euro lordi al mese, con un notevole arretrato una tantum di 10.500 euro.
A dicembre, i dirigenti riceveranno anche l’anticipo della tornata contrattuale successiva, oscillante tra 1.500 e 2.000 euro, variabile in base alla collocazione gerarchica. In termini netti, considerando la tredicesima, la retribuzione di fine anno per i dirigenti si aggira intorno ai 12.000 euro, superando i 15.000 euro per quelli di prima fascia.
Come segnala Il Sole 24 Ore, il contratto in questione, relativo al periodo 2019-2021, è stato oggetto di lunghe trattative tra ARAN e sindacati, che hanno dovuto attendere il completamento dei finanziamenti in manovra. Il rinnovo non è attribuibile a una generosità eccezionale, ma piuttosto a un ritardo nel calendario. Interessante notare che l’anticipo del rinnovo contrattuale 2022-24 interviene in un contesto finanziario complesso, influenzato da fattori quali il Superbonus e le esigenze dei saldi di finanza pubblica.
Il rinnovo interessa circa 6.200 dirigenti e professionisti, con variazioni a seconda dell’inquadramento gerarchico. Per i dirigenti di prima fascia, l’aumento lordo mensile è di 340 euro, mentre per la seconda fascia è di 195 euro. Questi aumenti comprendono anche incrementi nei fondi per le quote variabili dello stipendio.
Il nuovo contratto introduce un meccanismo di “superpremio” per i dirigenti e professionisti che ottengono le valutazioni più elevate, basato su un sistema di valutazione adottato dall’amministrazione. Il premio sarà notevolmente più elevato rispetto alla media, con stime che variano a seconda del settore e della fascia gerarchica.
Cosa accadrà per docenti e Ata
N.B. Ad oggi l’ipotesi di Contratto sottoscritta lo scorso 14 luglio non è stata ancora firmata in via definitiva, pertanto non c’è ancora una data per la somma residua del CCNL 2019/21.
Per docenti e Ata, invece, la situazione è diversa. In base a quanto previsto dalle ultime novità (tra Decreto Anticipi e Legge di Bilancio) ogni insegnante potrebbe beneficiare di un incremento approssimativo di 200 euro sulla propria busta paga, soprattutto per coloro la cui retribuzione annua non eccede i 35.000 euro.
Le cifre
20 euro
Rinnovo 2019/21
A novembre i prof dovrebbero ricevere in busta paga l’ultima tranche dell’aumento di 124 euro previsto dal rinnovo 2019/21 (circa 20 euro) (ipotesi CCNL ancora non firmata in via definitiva, ndr)
70 euro
Anticipo nuovo Ccnl
Entro fine 2023 è atteso anche l’anticipo del nuovo Ccnl. Per i docenti si tratta di circa 8/900 euro complessivi, che suddivisi per 12 mensilità fanno circa 70 euro al mese
110 euro
Taglio al cuneo e Irpef
La somma di taglio al cuneo fiscale-contributivo e nuova aliquota Irpef su un lavoratore dipendente che guadagna 27.500 euro annui di circa 110 euro in più al mese.