Dirigente scolastica arrestata: avrebbe rubato tablet e cibo della mensa. 12 indagati inclusi docenti. Valditara: “Disposta sospensione”. Maria Falcone: “Insulto a mio fratello”

La dirigente scolastica di una scuola di Palermo è stata posta agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e peculato. Anche per il vicepreside dell’istituto lo stesso provvedimento. La donna, nominata Cavaliere della Repubblica 3 anni fa, è stata accusata a seguito dell’inchiesta riguardante la gestione dei fondi europei arrivati nella scuola.
La vicenda viene raccontata da La Repubblica, che riporta come, secondo la ricostruzione dei procuratori europei delegati, la preside e il suo vice avrebbero falsificato le richieste per i progetti Pon: “Attestando falsamente la presenza degli alunni all’interno della scuola anche in orari extracurriculari – scrive un comunicato della procura europea – al fine di giustificare l’esistenza di progetti Pon di fatto mai realizzati o realizzati solo in parte, nella considerazione che la mancata partecipazione degli studenti avrebbe inciso in maniera direttamente proporzionale sulla quota parte dei fondi destinati per ciascun Pon alla dirigenza“.
L’indagine è partita dalla denuncia di una insegnante della scuola. Da quel momento sono iniziati intercettazioni e pedinamenti.
Ancora la procura scrive: “Gli approfondimenti investigativi hanno messo in luce una gestione dell’istituto volta a curare interessi di natura meramente personale anche con riguardo alle procedure di acquisto e fornitura di generi alimentari per il servizio di mensa della scuola“.
Inoltre, sarebbe stata una telecamera nascosta nella stanza della preside a rivelare il tutto: “una cospicua quantità di generi alimentari nonché costosi dispositivi informatici destinati agli studenti sarebbero stati costantemente prelevati dalla preside e dal suo vice per proprie ed esclusive necessità“.
E non solo. La Procura avrebbe rilevato inoltre che “la dirigenza dell’istituto avrebbe affidato stabilmente, contra legem, la fornitura di materiale tecnologico ad una sola azienda in forza di un accordo corruttivo volto all’affidamento di ulteriori e importanti commesse in cambio di molteplici illecite dazioni di strumenti tecnologici di ultima generazione“.
Secondo le ultime notizie fornite dall’ANSA, sono 12 gli indagati nell’inchiesta. Nel registro degli indagati sono finiti anche docenti e collaboratori della donna. L’indagine, coordinata dai pm della Procura europea Gery Ferrara e Amelia Luise, avranno certamente ulteriori sviluppi dopo i sequestri del materiale relativo ai progetti europei disposti nella scuola.
“Relativamente alla vicenda giudiziaria che coinvolge la dirigente scolastica dell’istituto Falcone di Palermo, è stato disposto il provvedimento di sospensione immediata. In tempi brevi sarà nominato il reggente per garantire un rapido ritorno alla normalità”, a comunicarlo Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, commentando l’arresto della dirigente scolastica
Ai docenti della scuola Falcone, che non sono coinvolti nell’indagine, il Mim ribadisce “il ringraziamento per l’impegno che mettono ogni giorno nel loro lavoro a servizio della comunità, proprio dove impegnarsi è più difficile. A sostegno loro, degli studenti e di tutto il personale scolastico saranno inviati degli operatori psico – pedagogici, a supporto di tutta la comunità scolastica nell’elaborazione di quanto accaduto oggi”.
Sulla faccenda è intervenuta anche la sorella del giudice Falcone, al quale la scuola è dedicata. “Conosco bene quella scuola da prima e l’ho sempre considerata un presidio fondamentale in un quartiere come lo Zen attanagliato da tante criticità, con una presenza criminale notevolissima e una dispersione scolastica tra le più alte d’Italia“.
“Lascia sconcertati scoprire che dietro l’antimafia di facciata della Dirigente c’era tanta disonestà. – ha aggiunto – Questo però non mi fa dimenticare la dedizione delle insegnanti, che da anni portano avanti un lavoro prezioso per educare i giovani alla legalità e che sono state sempre presenti con i loro alunni alle manifestazioni per ricordare chi si è sacrificato nella lotta alla mafia“.
“Non mi meraviglia – ha concluso – che il malaffare sia venuto a galla proprio grazie alla denuncia di una di queste insegnanti. Ciò deve essere uno sprone per proseguire nell’impegno a difesa dei valori della nostra Repubblica“.