Miozzo: “Non esiste rischio zero, ma la scuola va tenuta aperta” [VIDEO]
La Commissione Cultura ha svolto l’audizione di Agostino Miozzo, in qualità di coordinatore del Comitato tecnico-scientifico istituito presso il Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio, sulle valutazioni del medesimo Comitato in merito alle prospettive per la ripresa delle attività didattiche in presenza.
”In 40 sedute delle 131 del Comitato Tecnico Scientifico abbiamo parlato di temi relativi alla scuola e all’università, una volta su tre quindi al comitato abbiamo affrontato l’argomento. Da settimane il nostro obiettivo è quello di riaprire il prima possibile ma soprattutto di mantenere aperto. Quello dei trasporti è un rischio importante”.
Poi ribadisce: “Tutti i componenti del Comitato tecnico cientifico sono concordi nel ritenere necessario riaprire le scuole il prima possibile e in sicurezza, in modo da tenerle aperte. Sarebbe devastante immaginare un ritorno in classe e poi una nuova chiusura determinata dall’evoluzione dell’epidemia”.
”Quando abbiamo cominciato ad affrontare il tema scuola ci siamo accorti che non c’era nulla che giocava a nostro favore. A maggio il Cts è stato chiamato a valutare il periodo della riapertura in presenza della scuola, dalle primarie alle università – ha ricordato Miozzo – ci siamo confrontati con i quattro pilastri del mondo scolastico che davano evidenza di un male antico, di una scuola da decenni figlia povera del sistema nazionale”.
Il primo pilastro, ha sottolineato Miozzo, è ”la sanità scolastica che non esisteva più e abbiamo visto quanto importante sarebbe stato avere un punto di riferimento nelle scuole”.
Il secondo pilastro sono ”le strutture fisiche del mondo scolastico, che soffrono dell’antico deficit strutturale che diventa evidente quando la necessità è quella di mettere in atto il distanziamento fisico – ha detto – questo ha evidenziato il sovraffollamento delle scuole”.
”Il terzo pilastro che abbiamo affrontato è stato quello del trasporto legato al mondo scolastico, una mobilità che riguarda 10-11 milioni di persone”, ha continuato.
”Il quarto pilastro sono le risorse umane, che diventavano ancora più deficitarie – ha spiegato – capite la difficoltà se da una classe ne devi formare due”.
”Il Cts in tutto questo periodo si è sempre espresso in maniera unanime sottolineando la necessità di guardare con attenzione alla riapertura”, ha sottolineato.
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